Buon Pomeriggio! Il sole è tornato a scaldare un pochino la mia città innevata, cosa c'è di meglio che leggere una bella intervista e scoprire qualche curiosità sui creatori di sogni?
L'intervista di oggi vede protagonista Francesca Verginella autrice del libro Luna, un fantasy incredibile che io ho avutoil piacere di leggere e recensire QUI.
Benvenuta Francesca a Vivere in un Libro! Cominciamo subito, magari presentandoti ai lettori..
Francesca Verginella, moglie, mamma e casalinga. Soddisfatta di quello che con molta fatica e dedizione sono riuscita a costruire, cioè la mia famiglia.
Come mai hai iniziato a scrivere?
Quel giorno, nell'aula di chimica durante il primo anno di università, mentre scarabocchiavo della nascita di una bambina in una notte buia e tempestosa non sapevo che stavo scrivendo il primo capitolo del mio primo libro. Poi ho cominciato a svegliarmi la notte e a precipitarmi a scrivere bigliettini prima di dimenticare ciò che, a metà tra sogno ed ispirazione, mi era entrato in testa. Quei bigliettini hanno poi cominciato a trasformarsi in parti di "Luna" o in idee per altri libri (alcuni li ho scritti, altri li devo ancora terminare o iniziare). Tutto poi è proseguito tanto naturalmente che mi sono trovata a domandarmi come mai non avessi cominciato prima.
Qual è il tuo libro preferito?
"Cime Tempestose" di Emily Brönte.
E' tra le mie prossime letture!
Da dove è nata l'idea di scrivere questa storia particolare, con protagonista una semplice ragazza che in realtà nasconde qualcosa di molto più profondo?
Credo di essermi semplicemente messa a raccontare un'avventura fantastica che avrei desiderato vivere in prima persona, ma che nella realtà sarebbe stato impossibile attuare. Luna è un po' com'ero e come mi sentivo: una ragazza semplice ma con delle doti nascoste che nella quotidianità non riusciva ad esprimersi completamente. Solo in un altro mondo, lontano dai legami (anche affettivi) Luna ha potuto scavare nel suo profondo e rendersi conto di cosa era capace.
Il viaggio di Luna in queste terre desolate, tormentate da orribili creature, si svolge in un mondo che prende spunto dai classici fantasy. A quale ti sei ispirata?
Ho sempre amato molto le ambientazioni fantasy, che ho cominciato a conoscere ed amare più che altro attraverso i film o le illustrazioni ("La storia infinita", "Legend", "Labirinth", e così via... sappi che stiamo parlando di circa 19 anni fa). Ho invece letto pochissimi libri dichiaratamente fantasy, e praticamente tutti dopo aver scritto "Luna", quindi le eventuali influenze non sono dirette, ma mutuate da altre fonti (più che altro film, video musicali, ecc.). Nel corso del racconto mi sono anzi permessa anche un piccolo omaggio alla "Storia Infinita" (l'episodio del lupo, per capirsi). Per gran parte del mondo che ho descritto mi sono ispirata a particolari località della mia regione, rilette in chiave fantastica. Per la creazione delle creature che abitano Solamia ho fatto ricorso ai miei studi di Biologia, chiedendomi quali caratteristiche avrebbero dovuto avere le singole specie di mutati per sopravvivere e dominare in un dato ambiente.
Le fiabe, il folklore e, in parte, la televisione mi hanno dato in alcuni casi degli spunti interessanti. Per quanto riguarda lo svolgersi della storia, essa non è stata concepita secondo gli schemi classici dei fantasy, ma secondo quelli del romanzo "normale". Ho cercato di descrivere cioè una storia "plausibile", anche se ambientata in un mondo con regole diverse da quelle del nostro. Ecco quindi che nella storia intervengono le dinamiche interne proprie di ogni popolazione, come l'organizzazione sociale e la politica. Neppure Luna può prescindere da questi aspetti e quindi si trova in alcuni frangenti a non poter agire, a dover aspettare, a dover cercare di comporre i contrastanti interessi di parte ed a dipendere, almeno in parte, dalle decisioni di altri. La quotidianità ci insegna come spesso, purtroppo, neppure nel momento del bisogno estremo gli uomini (e meno che mai i governi) riescano a mettersi d'accordo. E poi un esercito non si organizza in un giorno e una guerra non si vince da soli. Per questo non ho mai pensato a "Luna" come ad un romanzo "fantasy" nel senso canonico del termine, quanto piuttosto come ad un romanzo ad ambientazione fantasy.
Dalla tua biografia si legge che hai scritto diversi libri, ma questo è stato non solo il primo ma anche l'unico fantasy che hai scritto. Come mai?
Non sono certamente una scrittrice di genere, nel senso che scrivo ciò che colpisce la mia immaginazione o che mi nasce spontaneamente dentro. In momenti diversi ognuno di noi può essere più recettivo o più sensibile ad un tipo di tema piuttosto che ad un'altro. Tornando però al fantasy, questo è certamente un genere che mi ha concesso di dare libero sfogo alla mia fantasia... ed è stato una sorta di valvola di sfogo che non ho mai completamente abbandonato. Al momento ho altri due libri fantasy in cantiere, ma negli ultimi anni non ho avuto grandi spazi da ritagliare per la scrittura.
Luna è un personaggio incredibile. Le parti che mi sono piaciute di più sono i momenti in cui entra in contatto con i vari popoli. Li ho trovati bellissimi e geniali! Queste scelte sono venute durante la stesura o le avevi già in testa in partenza?
Sono contenta che ti siano piaciuti tanto. In effetti sono le parti sulle quali ho lavorato di più, ma anche quelle che mi sono venute in mente subito. In parte derivano da esperienze personali, in parte da cose che conosco o che ho visto in televisione, specie in alcuni documentari su delle tribù indigene...L'idea di segnare il corpo di Luna mi è venuta subito. Io mi ero da poco fatta il mio primo tatuaggio. All'epoca il tatoo non era ancora una moda e nella mia piccola città non erano ancora molti a farseli. Quando camminavo per strada la gente mi fermava: "che figo!", "ma cosa vuol dire?", e così via. Volevo riportare il tatuaggio al suo significato originale (per me): è un segno che si trova già in te, gli eventi della vita lo rendono evidente e tu lo rendi visibile anche agli altri attraverso l'inchiostro. L'idea del metallo fuso con la carne è una drammatizzazione del pircing, mentre le ali dei Colbi (una specie di tatuaggio in rilievo effettuato con la tecnica della scarnificazione) sono dei veri segni che ho visto sulle schiene degli uomini di alcune tribù indigene in un documentario e che mi hanno spaventato (per come venivano fatti) ed affascinato.
Stupenda, io non so se avrei la forza per poter affrontare tutto quello che ha passato..
I compagni di viaggio della protagonista sono pochi ma buoni, ognuno con caratteristiche particolari che risaltano durante le pagine. C'è qualcuno a cui ti senti più legata?
Purtroppo a Cablam. Dico purtroppo perchè lui è uno di quei personaggi che, se lo incontri nella vita, ti tormentano e poi ti chiedono anche se ti è piaciuto. In versione ridotta sono stata tormentata da un "Cablam" e così me ne sono servita per ispirarmi.
Pensa che io l'ho adorato, sono sempre attratta dalle figure oscure e misteriose!
C'è qualcosa che cambieresti nel libro?
Anche se ho scritto "Luna" in 5 o 6 mesi, negli anni seguenti l'ho ripreso in mano altre due volte. Originariamente "Luna" era scritto a penna su 3 maxi quaderni a quadretti. Quando il mio attuale marito mi ha chiesto di farglielo leggere, l'ho riletto e ricopiato usando una macchina da scrivere (ho una scrittura pressoché illeggibile). Quando poi mi ha convinta a cercare di farlo pubblicare ho dovuto ri-rileggerlo e ri-ricopiarlo su computer. In entrambi i casi non ho cambiato nessuna parte della storia.
C'è un personaggio che toglieresti dal romanzo?
Anche il personaggio che mi piace di meno, Katrisha, ha diritto di vivere, anche perchè la storia ha senso anche grazie a lei.
Sono d'accordo, nonostante fosse pressante è comunque un elemento importante.
Hai altri progetti letterari in mente?
I principali progetti a cui attualmente sto riprendendo a lavorare dopo un lungo stand-by (dovuto alla nascita dei miei due bambini), sono due romanzi fantasy, dai titoli provvisori di “Il Castello” e “Draghi” (romanzo dalla lunghezza altamente incerta ma sicuramente “monumentale”). Sto lentamente lavorando anche alla stesura di un romanzo biografico ambientato durante la II Guerra Mondiale.
Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a scrivere?
Scrivete prima di tutto per voi stessi. La soddisfazione personale vi fortificherà per poter affrontare la jungla delle Agenzie Letterarie e la quasi totale inaccessibilità delle Case Editrici maggiori.
Grazie mille Francesca per il tuo tempo e per i tuoi preziosi consigli! E' stato un piacere leggerti e averti qui.
Spero vi sia piaciuta! Vi consiglio di leggere questo libro, sopratutto se amate le storie che racchiudono un percorso di crescita e portano a molteplici interpretazioni.
Buona lettura!