Buongiorno e buona settimana compagni lettori. E' un po' che non scrivo ma bazzico in giro per la blogosfera. Ho risolto i problemi di connessione e sto portando a termine le mie letture in sospeso. applausi. Inoltre venerdì ho scoperto che una collega blogger molto apprezzata ha deciso di lasciare la blogosfera per diversi motivi che condivido, in primis il cambiamento che c'è stato nei blog. Oramai si apre un blog solo per sponsorizzare libri per le CE e far si che queste inviino copie gratuite, senza più verificare l'effettiva validità della trama, oppure la nuova tendenza a fare blogtour che sinceramente hanno rotto l'anima. Io ho preso una posizione tanto tempo fa. Le anteprime sono quelle che io vorrei leggere e le recensioni sono sempre di libri non imposti. In ogni caso mi spiace molto che una blogger valida sia stata portata a lasciare questo mondo che purtoppo si sta sempre più sporcando. A propostito di reazioni diverse, il libro di oggi, letto quest'estate e preso in un mercatino, da cui pare sia stata tratta una serie tv che non ho visto, che non conoscevo e che non penso di vedere in quanto è stata cancellata subito, vengono analizzate le reazioni delle persone a un fatto strano e inaspettato: se dopo una cinquantina di anni tornassero in vita i nostri cari, ma non in modalità zombie stile the walking dead, ma tornassero a essere vivi e vegeti e respiranti, come prima che quella brutta malattia/incidente li portasse via? Che reazione avremmo?
Autore: Jason Mott
Traduttrice: Elisabetta Lavarello
Casa Editrice: Harlequin Mondadori
Pagine: 336
Ebook: 4,99
Cartaceo: 11,00
Pubblicazione: 19 novembre 2013
Per Harold e Lucille Hargrave la vita è stata felice e amara allo stesso tempo, da quando hanno perso il figlio Jacob il giorno del suo ottavo compleanno, nel 1966. In tutti questi anni, si sono adattati a una vita tranquilla, senza di lui, lasciando che il tempo alleviasse il dolore... Finché un giorno Jacob, il loro dolce, prezioso bambino, misteriosamente, ricompare alla loro porta, in carne e ossa. E ha ancora otto anni. In tutto il mondo i morti stanno tornando dall'aldilà. Mentre il caos rischia di travolgere il mondo intero, la famiglia Hargrave di nuovo riunita si ritrova al centro di una comunità sull'orlo del collasso, costretta a fare i conti con una realtà nuova quanto misteriosa e con un conflitto che minaccia di sovvertire il significato stesso di genere umano.
RECENSIONE
La risposta alle domande poste sopra è all’interno di questo libro e dei mini tre ebook prequel. Pensate fuori dagli schemi, se aveste perso una persona molto cara e dopo la bellezza di cinquant’anni tornasse in vita bella come il sole, in salute e senza ricordi precedenti alla sua dipartita voi come reagireste? Sicuramente il primo impatto oltre allo stupore, sarebbe di estrema felicità. La potreste riabbracciare, potreste riaverla con voi. Ma successivamente col passare del tempo potreste trovarlo strano. C’è chi lo trova strano da subito come Harold. C’è chi pensa che nonostante sia strano l’importante è che sia tornato come Lucille. I due coniugi oramai anziani, hanno perso il loro figlioletto quando era piccolo, annegato per un incidente nel fiume. Quando improvvisamente ricompare le reazioni sono le più estreme e disparate. Harold asserisce che quello non sia suo figlio ma per amore di Lucille, che comunque non sarà mai convinta al cento per cento, lo accetta. Jacob non ha ricordi. L’ultima cosa che ha davanti agli occhi è la sua festa di compleanno e la corsa per il campo fino al fiume. Non sa quanto tempo è passato. Sa solo che vuole la sua mamma e il suo papà. Oltre a Jacob ricompaiono un sacco di altri redivivi. E il bello di questo libro è l’analisi che l’autore fa delle reazioni delle persone. C’è chi è invidioso che il proprio parente non sia tornato in vita e per questo disprezza i redivivi. C’è chi è spaventato e li allontana. C'è chi li accoglie a braccia aperte. C'è chi non da nemmeno una possibilità. Il libro si focalizza sulla coppia Harold Lucille e il loro figlioletto Jacob, ma da uno sguardo all'intera nazione scossa da questa "piaga", definita da qualcuno, dei morti che tornano in vita. Personalmente mi dovrei trovare nella situazione per essere certa di dirvi esattamente come mi comporterei. Così idealmente se mia nonna tornasse da me non fare altro che tenerla tra le braccia. Ma siccome è una cosa talmente assurda probabilmente rimarrei sotto shock. Il libro è concepito benissimo e Jason Mott, l'autore, riesce a esprimere le più disparate reazioni. Non posso dire che però la sua scrittura sia stata una meraviglia. Alcune parti sono state troppo lente, anche se mi rendo conto che la storia richiedeva quel tipo di lentezza, per cui diciamo che gliel'ho perdonato. Sono molto curiosa di leggere anche il suo altro libro perché credo abbia molto da raccontare e il suo stile lento potrebbe trasformarsi in qualcosa di poetico. Intanto è riuscito a concepire una storia diversa, non horror, ma introspettiva, che fa riflettere molto su quanto siamo abituati alle cose e come un cambiamento così grande possa sconvolgere l'intera umanità.
Libri
Autore
Jason Mott, scrittore americano del North Carolina, autore di due raccolte di poesie, ha pubblicato le sue opere anche in molte riviste letterarie. Nel 2009 è stato nominato per il Pushcart Prize, il premio dedicato agli autori pubblicati da piccoli editori. Il suo esordio nella narrativa avviene con The Returned, uscito in contemporanea in tutto il mondo e tradotto in ben 13 lingue. Dal romanzo, celebrato dalla classifica New York Times Bestseller List, è stata prodotta la serie televisiva Resurrection, firmata dalla ABC, con un cast stellare proveniente dai più famosi serial americani, in onda in Italia su RAI2. Per tutte le informazioni sull’autore: www.jasonmottauthor.com