martedì 8 gennaio 2019

Incipit: Ogni stella lo stesso desiderio

Buon giorno lettori! Le vacanze sono terminate e si riprende a pieno regime questo 2019 che già mi ha regalato una bella sorpresa familiare: la mia sorellina che si sposa!♥ Ma bando alle ciance, oggi inauguro una nuova rubrica che se tutto va bene pubblicherò ogni martedì, in cui, come si evince dal titolo, posterò la prima pagina o il primo capitolo corto del romanzo in lettura o appena terminato. Il libro di oggi è Ogni stella lo stesso desiderio di Laura Bonalumi. Un romanzo per ragazzi che ha saputo riportarmi alla memoria i ricordi dei momenti passati con mio marito, quando eravamo adolescenti e il nostro amore stava sbocciando.

Oggetto: numeri

Diciotto.
Il numero dei miei compagni di classe.
All'inizio dell'anno scolastico, la terza B contava diciotto alunni, due in meno dell'anno precedente.
Dodici femmine e sei maschi. 
Una convivenza delicata, come la disposizione dei banchi: affiancati a due a due, suddivisi in tre quartieri. La prima fila, verso il muro, era diventata il quartiere dei ragazzi: solo Micol era riuscita a infiltrarsi là in mezzo, obbligando Riccardo a slittare nella fila centrale. Io stavo dalla parte opposta, all'ultimo banco del quartiere che si affacciava alle vetrate, una postazione privilegiata. Da lì, infatti, potevo godere di un bellissimo panorama: appena oltre il cancello della scuola inizia il parco.
Mi chiamo Amelia, come la strega di Topolino, ma non faccio incantesimi, non conosco pozioni magiche e non prevedo il futuro.
Adoro le storie romantiche e divoro romanzi d'amore. Sul mio comodino ci sono sempre libri in attesa di essere letti, impilati in rigoroso ordine di acquisto; nella mia borsa, oltre ai libri di scuola, molto spesso ce n'è uno in più: il romanzo di turno che mi segue e mi accompagna nei tragitti in metropolitana.
Sottolineo a matita frasi che mi piacciono, cerchio interi paragrafi che mi emozionano, incollo post-it colorati su pagine che sembrano memorabili. Mi piace pensare che i miei libri vivano. E io con loro.
All'inizio di Ottobre sono stata eletta rappresentante di classe, all'unanimità; credevano di farmi un dispetto, ma credevano male. La scuola mi piace e non ho mai avuto alcun problema a relazionarmi con i professori.
Pensavo sarebbero piovute lamentele, richieste assurde o proposte infattibili. 
Niente.
Nessuna lamentela, nessuna richiesta, nemmeno quella di poter tenere il cellulare in classe. Sembrava che ai miei compagni non interessasse davvero nulla.
Fino al giorno in cui non siamo stati più diciotto e l'equilibrio, già precario, nella nostra quotidianità ha iniziato a incrinarsi.
Era il 22 Ottobre, giorno in cui la matematica si è presa gioco di noi.

Buona lettura!

Nessun commento:

Posta un commento