martedì 22 gennaio 2019

Incipit: Le notti di Seth

Buongiorno lettori! Dopo un lunedì da dimenticare x.x mi ritrovo qui oggi a scrivere un incipit che prosegue la serie Nel cuore di New York di Alessia Esse, con Le notti di Seth, terzo romanzo in cui, questa volta, puntiamo i riflettori su Seth appunto l'amico di William La tentazione di Laura e Charlie il fratello di Thea La favola di Thea. Seth è un personaggio che mi ha incuriosito fin da subito, un po' perché nelle storie precedenti ho avuto modo di conoscerlo, un po' per il suo spirito apparentemente frivolo ma molto dolce. Il romanzo parte proprio dal finale del libro di Thea ma senza spoilerare nulla. c.c
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In questo momento sono a letto. Con con una donna. E con un uomo, suo marito.
      Sì, siamo a letto insieme. Sì, siamo tutti e tre nudi.
      No, non stiamo giocando a Monopoli. No, non stiamo parlando di quanto Maui sia bella.
      Loro stanno trasformando in realtà una fantasia, e quale occasione migliore della propria luna di miele per lasciarsi andare ad un'avventura del genere? Io, invece, ho un solo obiettivo: distrarmi e dimenticare. E quale modo migliore per dimenticare tutto se non mettere quasi cinquemila miglia tra me e il 'tutto' in questione?
      Si, sono scappato da New York. Sì, la situazione è complicata.
      Il mio nome è Seth Geronimo Wilkinson. No, i miei antenati non erano nativi americani, e no, i miei genitori non hanno voluto rendere omaggio ad uno dei leader delle Pantere Nere. Geronimo è il nome del luogo in cui sono stato concepito, una delle tante città fantasma della contea di Graham, in Arizona.
      Sono nato trentadue anni fa a New York, ed è lì che vivo e lavoro, come direttore operativo della divisione immobiliare del Gruppo Lux, l'impero fondato dal padre del mio migliore amico, William Carmichael.
      Sono uno dei dirigenti più apprezzati. Sono un collega intelligente e caparbio. Sono un capo amato e, al momento opportuno, temuto. Sono un figlio modello. Sono un amico leale. Sono un amante generoso e gentile. Sono, a tutti gli effetti, un uomo brillante e vincente. Almeno in teoria.
      In realtà, le cose vanno diversamente. In realtà, sono un povero imbecille che preferisce scappare alle Hawaii piuttosto che affrontare i problemi. E con 'problemi' intendo una situazione sentimentale incasinata, iniziata quando ero all'asilo.

Buona lettura!

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