martedì 12 febbraio 2013

Protagonista: Simona Barugola


Buongiorno di neve! ^.^
In questi freddi giorni non c'è niente di meglio che stare a casa sotto le coperte magari con una bella cioccolata calda! Oppure spaparanzate con il nostro portatile a leggere le ultime notizie su libri e autori!

L'intervista di oggi ha come protagonista Simona Barugola autrice del libro L'Ora di Middle Dawn la storia fantasy di un bambino coraggioso, che ho avuto il piacere di conoscere, leggere e recensire QUI.


Benvenuta Simona a Vivere in un Libro! Cominciamo subito magari presentandoti ai lettori...
Innanzitutto vorrei salutare tutti i lettori di ‘Vivere in un Libro’ con un abbraccio.
Brevemente vi posso riassumere chi sono per presentarmi a chi ancora non mi conosce (e suppongo siano tante persone). Mi chiamo Simona Barugola e sono nata a Vercelli un po’ di tempo fa. Dopo il diploma mi sono occupata di informatica per tanto tempo. Come un giorno mi disse la mia piccolina ‘la vita è come un fiume che scorre’, la direzione presa dal mio fiume non è stata esattamente quella che desideravo. Poco male: ho cambiato i miei progetti e oggi sono anche moglie e mamma. Gli impegni sono tanti, ma cerco sempre di trovare del tempo da dedicare alla lettura e alla scrittura.

Come mai hai iniziato a scrivere?
Ho due magnifiche figlie, due inarrestabili farfalle, che arrivano da un paese affascinante e molto lontano. Dopo aver accolto nel cuore la mia prima figlia ho dovuto riorganizzare gli impegni, ma non appena è cresciuta ho rispolverato la mia passione per le storie. Prima leggevo solamente, perché da ragazzina scoprii che leggere è bello, poi ho provato a mettere su carta i miei pensieri. I pensieri sono cresciuti e diventati racconti, e continuano a crescere.
Quante emozioni, le tue figlie sono proprio fortunate ad averti!

Qual è il tuo libro preferito?
Non so dire quale sia il mio libro preferito, perché sono troppi e non posso, o non voglio, sceglierne solo uno. Sicuramente posso affermare che i miei libri preferiti sono quelli che dopo la parole fine mi lasciano continuare a sognare.

Da cosa hai tratto ispirazione per scrivere “L’Ora di Middle Dawn”?
“L’Ora di Middle Dawn” è il mio primo testo che è ‘diventato grande’. È nato quasi per gioco mentre mettevo su carta immagini e pensieri che mi colpivano. Dopo aver scritto due pagine di appunti slegati ho incominciato ad aggiungere idee, poi a spostare eventi, a legare tra di loro i fatti, fino a sentire mio quello che avevo raccolto. Allora ho iniziato a creare la storia. Le immagini e le frasi che ho scritto forse sono nate nei miei sogni, o forse osservando quello che mi circonda, o ancora ascoltando i bisogni dei ragazzi. Già, dovete sapere che esiste un’età in cui non si è grandi ma nemmeno piccoli e trovare storie giuste è difficile. A volte i ragazzi non sono pronti per leggere storie troppo forti, ma non sono nemmeno più disposti a leggere storie troppo infantili. Ho pensato di scrivere una storia con azione, paura, dolore, amicizia che possano indossare tutti.

Andy è davvero un bambino molto forte. Nonostante sia circondato da misteri trova il coraggio di reagire e non lasciarsi sopraffare. Cosa ti ha portato a creare un protagonista così puro?
Andy è un bambino senza radici, facile preda dei bulli di turno, ma è un personaggio speciale. Ha imparato a guardare e analizzare ciò che gli accade. Come madre anche io vorrei che le mie figlie imparassero a guardare i fatti per quello che sono realmente. A volte una cosa ci fa paura, ci terrorizza, solo perché non la comprendiamo. Ma se guardiamo attentamente scopriamo che è tutto più semplice di quel che crediamo e riusciamo ad affrontare meglio le avversità.

Merlino è un altro personaggio cardine del libro. Mi ha incuriosito molto l’idea di farlo lavorare come pasticcere (o mago dei dolci!). Questa scelta deriva da una sfrenata passione per i pasticcini e le torte ^.^ o è stata pensata proprio per il rapporto che si viene a creare con i bambini?
Merlino è il mago, ma in tempi moderni non può vivere in una torre e fare magie ogni giorno. Ha bisogno di un’attività che gli permetta di vivere nella nostra società. Non si tratta del mago Merlino che tutti riconoscono, ma di un omonimo. Lui gioca col suo nome e qual è il modo migliore se non facendo ‘magie’. Poi ho pensato alle varie attività presenti accanto a me. L’unico negozio dove tutti entrano di buon umore è proprio la pasticceria, dove ho visto grandi e piccoli guardare i dolci con occhi lucidi di piacere.

Il paesino di Middle Dawn mi ricorda molto quello delle classiche storie americane, una cittadina, apparentemente, senza macchia, con la solita casa maledetta, ma che in realtà nasconde un inquietante segreto. Hai preso spunto da qualche racconto o cartone animato oltre oceano?
In tanti mi hanno fatto la stessa domanda e, può sembrare strano, non è così. Abito vicino un piccolo lago dove la parte turistica dell’abitato è sorta vicino la riva mentre la parte storica è più in alto. Credo che questa disposizione sia valida per quasi tutti i laghi italiani con un borgo storico, e se non è così perdonatemi.
In Italia, poi, abbiamo moltissime costruzioni di grande bellezza e vecchie case abbandonate, e quante leggende di fantasmi sono legate ai castelli. Non so perché Middle Dawn sia associato a luoghi americani, in fondo i libri per ragazzi che più mi hanno colpita sono di autori inglesi. Forse la similitudine nasce per i nomi dei personaggi e del luogo, ma è stata una scelta fatta per rendere più ‘internazionale’ il racconto.

Tra Andy e i due amici Roddy e Gail si è creato un forte legame che durante la storia si è consolidato. Si danno piena fiducia. Hai un modello di questo tipo di amicizia che potrebbe averti spinto a riproporla o è solo un’utopia?
Il rapporto di amicizia che si crea tra Andy, Roddy, e Gail è forse quello che tutti vorremmo avere con i nostri amici, ma se poi esista veramente non lo so.

C’è qualcosa che cambieresti nel libro?
Ogni volta che rileggo ciò che scrivo vorrei cambiare, correggere, modificare. Ad un certo punto devo dire basta, ma questo libro non lo cambierei. Non aggiungerei più nulla a questa storia, e nemmeno sottrarrei elementi. “L’Ora di Middle Dawn” è nato così e mi piace.

Hai altri progetti letterari in mente?
Il mio cassetto è pieno di storie. Anche “L’Ora di Middle Dawn” potrebbe avere un seguito se mi decidessi a mettere ordine alle frasi e immagini che ho raccolto. Intanto posso dire che ho un nuovo libro già in cerca di editore. Quando anche questa nuova storia avrà un ‘vestito’ ufficiale sarò felice di comunicarlo a ‘Vivere in un Libro’.
Che bella notizia! Io e il mio blog saremo felicissimi di ospitarti di nuovo!

Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a scrivere?
Uno scrittore è inizialmente un lettore appassionato. Dalla passione per la lettura può nascere, come nel mio caso, la passione per la scrittura. Ma per riuscire a trasmettere il piacere di scrivere occorre arrivare a incuriosire il lettore e accendere in lui la voglia di mettersi in gioco. Poi posso consigliare di provare, sbagliare, correggere, e soprattutto studiare. Studiare non significa per forza frequentare una scuola, ma capire gli autori che più ci piacciono, ascoltare il suono delle loro frasi, provare a scrivere le nostre parole con quei suoni. E poi tenere vicino un buon libro di grammatica (non fa mai male). Non tutti arriveranno a scrivere per gli altri, ma è importante scrivere per se stessi.

Grazie mille Simona per il tuo tempo e per i tuoi preziosi consigli! E' stato un piacere leggerti e averti qui.

 
Spero vi sia piaciuta! Vi consiglio di leggere questo libro, soprattuto se amate le storie d'avventura, magia e amicizie inossidabili!


Buona lettura!

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