Buon Pomeriggio! Oggi voglio deliziarvi con un'intervista, in questo gennaio cominciato alla grande non posso che sorridere al pensiero di ciò che dovrà ancora venire!
L'intervista di oggi vede protagonista Tiziana Marie Galofaro alias Mew Notice autrice del libro Come un batter d'ali, un fantasy angelico che ho avuto il piacere di leggere e recensire QUI.
Benvenuta Tiziana (anzi Mew!) a Vivere in un Libro! Cominciamo subito, magari presentandoti ai lettori..
Ciao, mi chiamo Tiziana Marie Galofaro ma preferisco farmi chiamare Mew Notice, nome inventato per sbaglio con le mie bambine. Sono prima di tutto una mamma, poi moglie, insegnante ed ho avuto la fortuna di realizzare un sogno: vedere il mio primo libro pubblicato. Infatti, come passatempo mi piace leggere e soprattutto scrivere. Scrivo come freelance recensioni cinematografiche e sono redattrice di due rubriche su Lovvy.it.
Che passioni interessanti!
Come mai hai iniziato a scrivere?
Amo scrivere sin da piccola. Ho sempre letto tantissimo grazie alla mia mamma (divoratrice di libri) e poi ho iniziato a scrivere per altri fino a quando ho pensato: perché non per me stessa? Nel 2008 è nato Come un batter d’ali, ma è rimasto sempre nascosto nel cassetto, poi mio marito se ne è accorto e lo ha presentato a un Torneo letterario, dopo il Torneo (premetto che sono stata bocciata) ho partecipato a un premio letterario arrivando seconda e dopo ho avuto la fortuna di incontrare Florinda Gargiuoli e la Sesat Edizioni.
Qual è il tuo libro preferito?
Io lego di tutto ma il mio libro preferito in assoluto, forse perché ho presentato la tesi di laurea su l’autrice Mary Shelley, è Frankenstein. Ma ho letto tantissime volte i sonetti di Shakespeare, Cime tempestose, Orgoglio e Pregiudizio, L’amante di Lady Chatterley e altro…
I classici sono sempre un punto di forza!
I classici sono sempre un punto di forza!
Hai creato una storia davvero particolare. L’inizio racconta
di un amore distrutto dai pregiudizi razziali, cosa ti ha spinto a
creare questo scenario per poi elevarlo a livello angelico?
Melody e Tobias, i miei due angeli un po’ imperfetti, sono nati per caso. Ero a Parigi con la famiglia per vacanze e in albergo ho visto una coppia, lei bionda e occhi azzurri, lui un bellissimo ragazzo di colore, che litigavano nel pianerottolo. È stato come un colpo di fulmine. Amore a prima vista. E dato che sono letteralmente spariti quando ho sviato lo sguardo per solo un istante, ho deciso di farli diventare due angeli. Due angeli sempre in contrasto tra di loro ma amanti segreti. E dato che stavo documentandomi sulla coltivazione del cotone, ricerca scolastica, l’ambientazione in Virginia al tempo della schiavitù mi è sembrata la soluzione più indicata.
I primi capitoli sono visti dalla mamma di Noir. E’ stato molto
interessante poter leggere un punto di vista così maturo e soprattutto
così “perfetto” della famiglia di Noir. Ci viene presentato così bene
che dopo è difficile vederlo come il cattivo della situazione. Come mai
questa scelta letteraria?
Perché è facile etichettare i ragazzi. Lo fanno tutti. Politici, insegnanti, genitori… ma loro sono la nostra energia, la nostra speranza per un futuro migliore. Sono un insegnante da tanto tempo. Ho insegnato a ragazzi di tutti i ceti sociali, anche quelli che provenivano dalla strada, dal carcere minorile e posso dire semplicemente che bisogna ascoltarli. Indirizzarli a fare sempre delle scelte sensate. Comprenderli e aiutarli. Perché oggi, in questa società veloce e violenta, a loro rimane poco spazio per la creatività e l’amore. Noir, il protagonista maschile del romanzo, è un ragazzo che vive circondato dall’amore della sua famiglia ma anche dall’invidia; è bravo a scuola, è ricco, è bello e altro… sono tutti fattori che lo rendono diverso, perfetto nella società in cui vive. Quella società che spesso vede in maniera superficiale. Vede solo ciò che vuole vedere. Ho voluto rappresentare la fragilità dei giovani con Mia, la rabbia e la vendetta con l’antagonista di Noir: Matteo. La frivolezza, la superficialità con Alice. L’amicizia vera con Frederik e Chloè. La comprensione con Maria… Nel libro sono i ragazzi i veri protagonisti, la mamma di noir è un po’ come un narratore esterno che introduce un personaggio particolare, perché Noir, effettivamente, nasconde un vero segreto.
Mia è una ragazza davvero sfortunata, e pare non ci sia fine alla
sua sciagura. Tutti gli avvenimenti capitati prendono spunto da fatti
realmente accaduti o sono solo frutto di ottima fantasia?
Io prendo sempre spunto da fatti realmente accaduti, poi aggiungo un po’ di fantasia. Conosco tante ragazzine che possono rappresentare Mia, e dato che amo sempre il lieto fine, ecco che le regalo un angelo: Tobias, l’angelo del bene. Ma forse bisognerà attendere il secondo libro.
Dalla tua biografia si legge che il motivo per cui hai scelto Parigi. Invece la scelta di Saluzzo come città piemontese da cosa è nata?
Io amo Saluzzo. Ho dei meravigliosi ricordi legati all’anno in cui ho insegnato inglese nella scuola media Rosa Bianca di Saluzzo. Diciamo che è difficile non innamorarsi di Saluzzo.I portici, la Chiesa di Maria Vergine Assunta, i giardini, i tanti ristorantini con le prelibatezze della cucina piemontese… e poi giunge la sera, la città si illumina di luce propria, splende e coinvolge turisti e abitanti del posto. Sprigiona magia e allora… come non farsi ammaliare? Ecco perché dopo la Sicilia, dopo Parigi tutta la narrazione si svolge a Saluzzo. Parlo di ragazzi, parlo dei loro desideri, delle loro paure ambientando il tutto nel Liceo Scientifico G.B Bodoni.
Un'altra particolarità del romanzo è il nome del protagonista
maschile: Noir. Insolito soprattutto per una famiglia italiana. Come mai
questa scelta?
Noir in francese vuol dire nero. Neri sono i capelli sia di Mia e sia di Noir. Nero è un po’ il mondo di Melody, la sua anima. Nero è anche il colore di una macchia che si è formata sul mio block notes dove appunto sempre tutto mentre stavo scrivendo la lista dei nomi maschili del libro. Una macchia nera li ha cancellati e così ho deciso: Noir.
E' un nome stupendo e ora che ne conosco la storia lo apprezzo ancora di più!
E' un nome stupendo e ora che ne conosco la storia lo apprezzo ancora di più!
C’è qualcosa che cambieresti nel libro?
Posso ritenermi fortunata. La casa Editrice Sesat Edizioni non ha cambiato molto nel mio romanzo d’origine. Anche il titolo è rimasto quello che avevo proposto io. E sinceramente non cambierei una sola virgola. I miei ragazzi nel corso del libro crescono, maturano e diventano anche più forti, soprattutto Mia.
Da poco ho saputo che “Come un batter d’ali” (bellissimo titolo!) avrà un sequel. Cosa puoi svelarci?
Diciamo che Melody e Tobias sveleranno un po’ di più della loro vita precedente, del loro grande amore, un amore che aveva sfidato e continuerà a sfidare ogni legge della natura. Noir e Mia si allontaneranno ma, come si possono separare due anime gemelle? ;)
Che emozione non vedo l'ora di poterlo leggere!
Che emozione non vedo l'ora di poterlo leggere!
Io cancellavo sempre, scrivevo e poi con un solo click annullavo sere di lavoro. Poi ho pensato: scrivere mi fa stare bene, mi aiuta a trascorrere serate in cui sono sola, mi fa sognare, immaginare di poter cambiare, anche se solo nero su bianco, le cose. Stravolgere la realtà, manipolarla e renderla perfetta, anche se solo in un libro. Scrivere… scrivere e solo scrivere tutto ciò che vi passa nella mente. Leggere un libro è come viaggiare, scriverlo è volare, volare con la fantasia.
Grazie mille Mew per il tuo tempo e per i tuoi preziosi consigli! E' stato un piacere leggerti e averti qui.
Spero vi sia piaciuta! Vi consiglio di leggere questo libro, sopratutto se amate le storie d'amore e se volete immergervi in questo incredibile intreccio tra presente e passato!
Buona lettura!
bellissima intervista!! sono curiosa di leggere il suo libro!!
RispondiEliminaComplimenti per l'intervista!!ho messo in wish list il libro! ;)
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