martedì 28 settembre 2021

Recensione Kill Creek di Scott Thomas

Sembra che con gli audiolibri non sia proprio fortunata o forse scelgo dei libri di cui non sono convintissima sapendo sotto sotto che non mi piaceranno. Così è capitato anche con Kill Creek, un horror, una ghost story da paura dicevano. E invece una totale delusione. Sicuramente anche il lettore Daniele Crasti, non ha aiutato, infatti a differenza dei due ascolti precedenti la sua voce e la sua lettura non mi sono piaciuti per nulla.

In fondo a una strada sterrata, mezzo dimenticata nel cuore del Kansas, sorge la casa delle sorelle Finch. Per molti anni è rimasta vuota, abbandonata, soffocata dalle erbacce. Adesso la porta sta per essere riaperta. Ma qualcosa, o qualcuno, aspetta nel profondo delle sue ombre, e non vede l'ora di incontrare i suoi nuovi ospiti... Quando Sam McGarver, autore di best seller horror, viene invitato a trascorrere la notte di Halloween in una delle case infestate dai fantasmi più famosa del mondo, accetta con riluttanza. Se non altro, non sarà solo: con lui ci saranno altri tre acclamati maestri del macabro, scrittori che come lui hanno contribuito a tracciare la mappa moderna di quel genere letterario. Ma quella che inizia come una trovata pubblicitaria si trasformerà in una vera e propria lotta per la sopravvivenza. L'entità che hanno risvegliato li segue, li tormenta, li minaccia, fino a farli diventare parte della sanguinosa eredità di Kill Creek.
 
Kill Creek - Scott Thomas (Roberto Serrai)
Horror - Rizzoli - 29 ottobre 2019
p.512- €19,00 - €9,99
  

La casa sul Kill Creek, nome del fiume che passa di lì, è una classica casa da horror. Ha nel suo passato un paio di episodi torbidi che hanno fatto spargere la voce che la casa sia infestata e maledetta. Ecco perché sembra il perfetto scenario per una serata di Halloween di quattro scrittori di horror di successo e un giornalista di un noto sito web. Ma la realtà è che il vero orrore arriva dopo, quando tutti e sei, c’era anche una fotografa/cameraman, lasciano la casa. Infatti, le presenze in casa sembrano seguirli come ombre, proiettando sui sei personaggi le loro peggiori paura e spingendoli a confessare i loro peccati più oscuri.

Al giorno d’oggi non è facile raccontare storie di fantasmi senza supporti audio visivi o senza essere King. Persino Shirley Jackson con me non ha sortito grandi effetti col suo Hill House. HO APPREZZATO MOLTO DI PIÙ ABBIAMO SEMPRE VISSUTO NEL CASTELLO. Non è facile ricreare la sensazione di essere osservati, spiati, violati. La presenza che aleggia alle tue spalle. Il freddo improvviso. La paura di svoltare in un angolo buio.

Kill Creek ha fatto un buco nell’acqua per diversi motivi: scrittura approssimativa e personaggi poco approfonditi, cliché in ogni dove che poi l’autore ha sapientemente mascherato come tributo ai vari horror, la noia che mi ha pervaso fin quando non siamo arrivati alle battute finali in cui tutti i partecipanti hanno deciso di tornare alla casa per abbattere un muro che nascondeva una stanza. 500 pagine di assoluto nulla. Solo il finale si salva ma non completamente perché la motivazione che spinge i fantasmi, demoni o qualsiasi cosa fossero, non mi convince, mi sembra forzata, buttata li come qualcosa di poco importante.

Sconsigliato sia agli amanti del genere che no. I primi ne resterebbero sicuramente delusi, gli altri perché per cinquecento pagine non ne vale proprio la pena.

 
Buona lettura!

2 commenti :

  1. Questo libro mi incuriosiva parecchio ma ...2 stelle non si può.... hahahha pace, eliminato :P

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    1. guarda ultimamente prendo delle cantonate mostruose.

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