venerdì 6 settembre 2019

Recensione: Ti porterò nel sangue di Chiara Palazzolo - Mirta/Luna #3

Buon venerdì lettori! Come promesso proseguono le recensioni in arretrato in particolare oggi chiudo la trilogia di Mirta/Luna con Ti porterò nel sangue scritto da Chiara Palazzolo, scomparsa prematuramente ahimé.

Ti porterò nel sangue
Mirta/Luna #3

Chiara Palazzolo
Piemme

446
17,90
12 marzo 2007

#incipit#

Mirta, vent'anni, morta per amore, rinasce nelle vesti della splendida e inquietante Luna. Diventata uno dei guerrieri di Gottfried, il capo dei sopramorti, si muove in un mondo violento e ostile, tra combattimenti, sottili giochi di potere e ambigui personaggi: i gelidi cavalieri teutonici, la misteriosa Fabula, lo scanzonato Nicholas, Lady Tattoo. Lacerata tra la passione per Sara e il ricordo bruciante di Robin, l'antico amore che ancora le dà la caccia, Luna vivrà mille avventure che la porteranno in una villa protesa sul Baltico, dove le sarà rivelato un importante segreto su Robin. Amarlo, tornare con lui è forse ancora possibile? Ma il ritorno a sorpresa di Paco, l'amico di Robin, e l'incontro con Gatto Marchesi, sopramorto dall'oscuro passato, cambieranno nuovamente le carte in tavola. E l'infinita fuga di Luna tra la vita e la morte si chiuderà nel sangue, in una durissima resa dei conti finale.

Avevamo lasciato Mirta oramai completamente Luna alle prese con una spinosa situazione dietro l'altra. Il ritorno di Paco, il ritrovamento di Robin, i nuovi compagni di viaggio come Gatto Marchesi e le nuove storie di vita o meglio di pre-vita raccolte durante i suoi incontri con altri sopramorti, l'hanno portata a diventare più consapevole e forte. Ora fa ufficialmente parte della squadra di Gotfried, il sopramorto capo delle varie spedizioni che si occupano di fermare i beneandanti o recuperare sopramorti appena nati. Con Sara il rapporto è sempre un po' complicato e la situazione viene messa a dura prova da un inaspettato lutto. Sara ha un tracollo emotivo e Luna si ritrova a prendere il comando delle operazioni che coinvolgono tutti i tre i fattori scatenanti della guerra: Robin, i Beneandanti e Paco. Il finale è chiuso anche se sembra lasciare uno spiraglio per storie future che purtroppo non saranno mai scritte a causa della prematura scomparsa dell'autrice. Nonostante sia consapevole che lo stile della Palazzolo, frammentato, ricco di punteggiatura e frasi brevi sia abbastanza detestato dai lettori, non mi ha particolarmente infastidito. Ho trovato molto più disturbante la scena del viaggio mentale di Luna-Gotfried-Sara durante il trip CHIAMIAMOLO COSÌ per tentare di uscire dal profondo buco nero che li aveva inghiottiti. Mi ha fatto rivivere quei monologhi di Mirta che hanno caratterizzato il primo volume della serie. Per il resto la narrazione scorre che è un piacere ricca di azione e colpi di scena, racconta come già detto nella precedente recensione, una storia originale, che rivaluta lo stile horror vampiresco/zombie dei precedenti anni. Ora sono pronta a recuperare anche gli altri romanzi autoconclusivi che pare siano altrettanto disturbanti. Mi ritrovo quindi a piangere la scomparsa di quest'autrice di talento che avrebbe potuto dare ancora molto a noi lettori.

Buona lettura!

4 commenti :

  1. Per me, purtroppo, il peggiore dei tre.
    Dovrei rileggerlo!

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    1. sicuramente il secondo è quello che mi è piaciuto di più. Ripensandoci a fine letture il primo è stato il più "pesante" ma anche il più originale.

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  2. Bella recensione e deve essere bello anche il libro.

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    1. Grazie cara, se ti appassiona il genere te lo consiglio!

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