martedì 14 settembre 2021

Recensione Anna di Niccolò Ammaniti

Anna è stato il mio primo approccio con gli audiolibri. E devo dire che come esperienza non mi è dispiaciuta. La voce narrante di Lorenza Indovina, era perfetta ed è riuscita a coinvolgermi proprio come se stessi leggendo io stessa il romanzo. Appena il marito finirà di leggere anche lui Anna mi cimenterò nella visione della serie tv. 

BUON ANNIVERSARIO AMORE MIO♥.

In una Sicilia diventata un'immensa rovina, una tredicenne cocciuta e coraggiosa parte alla ricerca del fratellino rapito. Fra campi arsi e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città abbandonate, fra i grandi spazi deserti di un'isola riconquistata dalla natura e selvagge comunità di sopravvissuti, Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma con le istruzioni per farcela. E giorno dopo giorno scopre che le regole del passato non valgono più, dovrà inventarne di nuove.

Anna -Niccolò Ammaniti
Distopico - Einaudi - 29 settembre 2015
p. 274 - €19,00 - €9,99
 
 
 
 
Ho intrapreso la lettura di Anna quando ho scoperto dell’uscita della serie tv. Ebbene la storia non è una novità per chi come me si è calata nel mondo dei post apocalittici. Come l’ha definito mio marito, Anna è The Walking Dead senza zombie. Infatti, il mondo è stato colpito da una pandemia che ha portato all’estinzione di tutto il genere umano superiore ai 14 anni. O comunque di tutte le persone adulte. Gli unici a sopravvivere al virus, sebbene sia una cosa temporanea, sono appunto i bambini. Noi seguiamo un pezzetto di vita, di viaggio, di Anna e del suo fratellino, attraverso una Sicilia devastata.
 
Non sono rimasta sconvolta dalla storia, Ammaniti ha scritto Anna ben prima dell’emergenza covid subita in questi anni. Non sono nemmeno rimasta particolarmente sorpresa di determinate parti “crude”, perché sinceramente tutta la saga TWD ha preparato bene gli spettatori ad ogni tipo di terribile nefandezza umana. Purtroppo, anche i bambini non sono da meno. C’è da dire che a loro discolpa gioca la mancanza di maturità e la rassegnazione al fatto che presto moriranno comunque tutti.
 
Ho apprezzato molto il cane Coccolone. Da amante dei cani non potevo non apprezzarne la compagnia e le scene, forse quelle che mi hanno coinvolto emotivamente di più.
 
Nel complesso mi è piaciuto, mai annoiato nonostante fosse piuttosto lento, ma ripeto chi ha seguito le avventure post apocalittiche sa che spesso i protagonisti si ritrovano soli, con i loro pensieri, i loro ricordi e quindi questa lentezza è parte integrante del processo.
 
Ho letto varie critiche anche al finale fantasioso. Ma in realtà io l’ho vissuto come qualcosa da interpretare. E l’ho apprezzato. Le storie post apocalittiche hanno solo due possibili finali: muoiono tutti o c’è un processo di ricostruzione e si sopravvive. In questo caso Ammaniti ha voluto dare ad Anna una fine poetica. Una sorta di speranza, non tanto di guarigione miracolosa, quanto un pensiero di felicità e salvezza.


Buona lettura!

2 commenti :

  1. Risposte
    1. Ciao Mik, avevo letto da te che ne valeva la pena, la guarderò a breve!😉

      Elimina