giovedì 29 luglio 2021

Recensione Il morso della vipera di Alice Basso - Anita #1

Di Alice Basso ho letto tutto. E questa seconda serie non poteva essere da meno. Ho letto in giro parecchie critiche di persone legate a Vani, ma secondo me Anita ha del potenziale e non vedo l'ora di scoprilo tutto.

Il suono metallico dei tasti risuona stanza. Seduta alla sua scrivania, Anita dattilografa le storie della rivista Saturnalia: detective dai lunghi cappotti che tra una sparatoria e l'altra hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Nulla di più lontano dal suo mondo. Eppure le pagine di Hammett e Chandler che il suo affascinante editore Sebastiano Satta Ascona traduce, le fanno scoprire il potere delle parole. Un potere che va ben oltre la carta. Anita ne rimane affascinata. Proprio lei che non ha mai letto nulla. Ma se Anita si trova ora a lavorare per una rivista di racconti gialli la colpa è solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che poi alla fine così tanto male non sono. Anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa. Forse per questo quando un'anziana donna viene arrestata e tacciata da tutti come pazza perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l'unica a crederle. Eppure quelli non sono anni in cui dare spazio ad una visione obiettiva della realtà. Il fascismo è in piena espansione. Il cattivo non viene quasi mai sconfitto. Anita deve trovare tutto il coraggio che ha e l'intuizione che le hanno insegnato i suoi amici detective per indagare e scovare il bandolo della matassa. Perché una donna può tenere in mano un filo non solo per cucire e rammendare, ma per far sentire la sua voce.
 
Il morso della vipera - Alice Basso - Anita #1
Historical Fiction - Garzanti - 13 maggio 2021
p.320 - €12,00 - €3,99
  

Anita Bo è la nuova protagonista di Alice Basso ed è esattamente l’opposto dell’amata Vani Sarca. È briosa, frizzante e civettuola e vive nella Torino del 1935, un periodo storico difficile in cui la situazione della donna era ancora molto arretrata. Quando Anita decide di trovarsi un lavoro per prendere tempo prima del matrimonio con Corrado, non pensava che si sarebbe invischiata in una storia più complessa che l’avrebbe sì messa in pericolo ma anche dato moltissime soddisfazioni.
 
Non vado oltre col racconto per non svelare la trama che alla me lettrice senza aspettative ha piacevolmente stupito. Mi è piaciuta molto l’ambientazione, il fatto che la Basso tocchi diversi temi importanti non solo come la situazione della donna all’epoca ma anche come il fascismo abbia influenzato a tutto tondo le varie categorie di persone, dal genere alla “classe sociale”, raccontando anche episodi molto tristi e ricordando al lettore la violenza e il male che in Italia c’è stato.
 
La scrittura della Basso è fluida. Riesce a farmi partecipe della storia, a farmi battere il cuore e a farmi sospirare. Inutile dire che ho già acquistato il secondo volume della serie e che conto di leggerlo questo autunno. 
 
La Basso si rivela una garanzia, per me imperdibile MA ANCHE PER MIA MAMMA E MIA SORELLA, e mi sento di consigliarla non solo a chi ha amato Vani Sarca ANCHE SE È DOVEROSO NON FARE CONFRONTI IN QUANTO LE PROTAGONISTE SONO PROPRIO OPPOSTE ma anche a chi non ha mai letto quest’autrice, perché la sua penna vi farà sicuramente innamorare.
 
Buona lettura!

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