martedì 6 luglio 2021

Recensione Ninfee Nere di Michel Bussi

Ho moltissime recensioni da recuperare, molti libri belli ma anche alcune delusioni. Oggi però vi voglio parlare di un libro sorprendente.

A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. L’indagine dell’ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l’artista avrebbe dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo.
L’intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un’indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso.

 

 

Ninfee Nere - Michel Bussi (Alberto Bracci Testasecca)
Mistery - Edizioni E/O - 9 giugno 2016 - p.400 - €16,00 - €11,99

Premetto che come molti lettori io non leggo quasi mai le trame per evitarmi spoiler involontari. So più o meno di cosa parla un libro, il giusto per capire se può essere interessante. Mi sono approcciata a Ninfee Nere dopo averne sentito parlare molto bene. Ho iniziato l'incipit piena di curiosità con aspettative alte. Ma durante la lettura ho avuto dei dubbi atroci sulla possibilità che questo libro fosse adatto a me. Continuavo a ripetermi che presto sarebbe successo qualcosa di elettrizzante che mi avrebbe fatto salire l'attenzione alle stelle, invece non succedeva nulla. Indagine blanda e noiosa, si entrava nello specifico di determinati personaggi senza capire a cosa dovesse portare tutto ciò. Non l'ho abbandonato solo perché non sono una che abbandona le letture LO SO QUESTA COSA È DEVASTANTE, e perché in fondo volevo sapere dove volesse andare a parare. Non ho fatto bene, ho fatto strabene.

Il finale è stato da paura. Inaspettato coinvolgente mi ha fatto rivalutare l'intero libro. Ho capito dei passaggi che in precedenza avevo considerato lenti. Ho rivalutato la scrittura di Bussi e ho riconosciuto a posteriori moltissimi espedienti narrativi messi apposta per confondere il lettore e portarlo proprio dove l'autore voleva. Un genio. Non so se gli altri suoi romanzi riusciranno a battere la genialità che sta dietro a questo romanzo ma so che difficilmente lo dimenticherò e soprattutto sicuramente lo rileggerò per scovare e gustarmi ciò che alla prima lettura ho erroneamente considerato descrizioni noiose e inutili.

Per chi non sapesse di cosa parla e non volesse leggere la trama, vi dico due parole senza spoiler: siamo in Normandia, nel paese natale di Monet il pittore. Tutto il paese si è per così dire trasformato per assomigliare sempre di più ai quadri del pittore che l'ha reso famoso. In questo paese vivono diversi personaggi. Arriva la polizia a indagare sulla morte di un uomo facoltoso che parrebbe collezionare quadri di Monet ed essere un adultero. A questo si intreccia la storia della maestra del paese di cui il detective incaricato del caso si prende una sbandata e della bambina dotata del dono della pittura che vuole partecipare al concorso più prestigioso. A far da contorno, la vecchia "strega" che tutto vede e che tutto sembra sapere.

È un libro dedicato non solo agli amanti del mistery ma anche a chi vuole ritrovare un pizzico di novità e freschezza nelle proprie letture.

Buona lettura!

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