giovedì 21 ottobre 2021

Recensione Zoo di Paola Barbato - Zoo #1

Finalmente è arrivato quel momento sul blog in cui parlo di Paola Barbato. Infatti, l’anno scorso mi sono spinta nell’impresa di leggere tutti i suoi romanzi e conoscere così quest’autrice di thriller. Ho deciso di iniziare col botto e parlarvi subito di Zoo, libro che va letto per primo nella trilogia omonima composta appunto da Zoo, Io so chi sei e Vengo a prenderti.

Immagina di risvegliarti da una notte senza sogni e di ritrovarti sdraiata su una superficie fredda e dura, i vestiti del giorno prima ancora indosso e nessun ricordo delle tue ultime ore. Intorno a te solo un buio spesso a cui lentamente lo sguardo si abitua. Cominci a intravedere delle sbarre alla tua sinistra. Non può che essere un incubo, tra poco sarai nella tua stanza, avvolta nelle soffici lenzuola di casa e la vita riprenderà come prima. Questo non è ciò che accade ad Anna, che in quella gabbia, tra quelle sbarre, in un capannone pieno di gabbie simili alla sua e di persone come lei, si risveglia per davvero. Da quell'istante inizia una lotta contro chiunque l'abbia presa, una guerra impari perché Anna non ha altre armi che la sua rabbia e la nudità a cui a poco a poco è stata costretta per combattere contro chi detiene il potere, qualcuno che nessuno ha mai visto, ma la cui presenza si avverte in ogni centimetro di quel luogo spaventoso, di giorno e di notte. Spetterà a lei, circondata da persone diversissime, alcune rese folli dal macabro gioco, altre succubi di un "Lui" dai tratti sempre meno sfumati, decidere se giocare o lasciarsi morire.
 
Zoo - Paola Barbato - Zoo #1
Thriller - Piemme - 28 maggio 2019 - p. 448 - € 11,90 - € 6,99
 
Faccio delle precisazioni per rendere chiara questa recensione. Zoo fa parte di una trilogia quindi non aspettatevi risposte. È il primo della serie anche se pubblicato per secondo e andrebbe letto come tale proprio perché in Io so chi sei vengono fuori informazioni che completano Zoo. Se si legge prima Io so chi sei e poi Zoo, ve lo dico chiaramente ci si rovina tutto Zoo a partire dal finale, perché i due libri si svolgono per un certo momento in contemporanea. Vengo a prenderti invece è l’ultimo perché chiude il cerchio e prosegue da dove ci hanno lasciato sia Zoo che Io so chi sei.

Detto questo la trama è molto semplice. Ci ritroviamo con Anna una donna rapita che si risveglia in una gabbia che scoprirà essere un carrozzone da circo, circondata da altri carrozzoni con dentro altre persone. Intuirà velocemente che ci sono delle regole da seguire e delle conseguenti punizioni per ogni infrazione.
Tutto il libro si svolge in questo contesto claustrofobico. Ma la cosa che più ho apprezzato è stata non tanto la prevedibile combattività e ribellione di Anna quanto la sua antipatia istantanea. Infatti, lei è proprio un’antieroina. Sta antipatica a pelle e col passare del tempo della sua prigionia non fa altro che peggiorare.
E voi chiederete ma come fa a piacerti questo particolare che tutti invece vedrebbero come un punto a sfavore per la riuscita del libro e della lettura? Intanto perché per me è originale leggere un libro che mi mette in dubbio su chi “tifare” se per Anna o per il rapitore sconosciuto. E poi perché alla fine della trilogia si avrà una visione più chiara su Anna e sul perché la Barbato abbia deciso di farla così odiosa.

Parliamo del ritmo. La Barbato scrive libri dalle storie interessantissime ma ridondanti e nelle parti centrali un po’ lenti. Questa è l’unica vera pecca che riscontro ogni volta. Quando termino un suo romanzo ho come la sensazione che ci sia stato qualcosa di sbagliato che non mi ha fatto apprezzare appieno la storia ma non riesco mai a capire cosa sia stato di preciso. Diciamo che lo attribuisco a questa lentezza e ripetizione di determinate situazioni.

Tutto questo però in Zoo non è successo. Unico romanzo in cui data la situazione in cui Anna si trovava, la ripetizione dei comportamenti, lo scorrere inesorabile dei giorni senza che apparentemente succedesse nulla non mi hanno disturbato, al contrario hanno incentivato la mia curiosità e la voglia di sapere quale destino sarebbe toccato ad Anna.

Ecco quindi, che Zoo si rivela il più bel libro dell’autrice letto finora che grazie a un semplice personaggio come Anna riesce ad approfondire la dinamica per cui nessuno è completamente buono o completamente cattivo, ma tutti possiamo far emergere, in determinate condizioni, anche il nostro lato peggiore.
 
Buona lettura!

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