martedì 16 novembre 2021

Recensione Un caso speciale per la ghostwriter di Alice Basso - Vani Sarca #5

Tra le recensioni che dovevo assolutamente recuperare c’era quella del romanzo conclusivo di Alice Basso, dove salutiamo definitivamente Vani Sarca.

Per Vani le parole sono importanti. Nel modo in cui una persona le sceglie o le usa, Vani sa leggere abitudini, indole, manie. E sa imitarlo. Infatti Vani è una ghostwriter: riempie le pagine bianche di scrittori di ogni genere con storie, articoli, saggi che sembrino scaturiti dalla loro penna. Una capacità innata che le ha permesso di affermarsi nel mondo dell’editoria, non senza un debito di gratitudine nei confronti dell’uomo che, per primo, ha intuito la sua bravura: Enrico Fuschi, il suo capo. Non sempre i rapporti tra i due sono stati idilliaci, ma ora Vani, anche se non vorrebbe ammetterlo, è preoccupata per lui. Da quando si è lasciato sfuggire un progetto importantissimo non si è più fatto vivo: non risponde al telefono, non si presenta agli appuntamenti, nessuno sa dove sia. Enrico è sparito. Vani sa che può chiedere l’aiuto di una sola persona: il commissario Berganza. Dopo tante indagini condotte fianco a fianco, Vani deve ammettere di sentirsi sempre più legata all’uomo che l’ha scelta come collaboratrice della polizia per il suo intuito infallibile. Insieme si mettono sulle tracce di Enrico. Tracce che li porteranno fino a Londra, tra le pagine senza tempo di Lewis Carroll e Arthur Conan Doyle. Passo dopo passo, i due scoprono che Enrico nasconde segreti che mai avrebbero immaginato e, soprattutto, che ha bisogno del loro aiuto. E non solo lui. Vani ha di fronte a sé un ultimo caso da risolvere e fra le mani, dalle unghie rigorosamente smaltate di viola, stringe le vite di tutte le persone a cui ha imparato a volere bene.
 
Un caso speciale per la ghostwriter - Alice Basso - Vani Sarca #5
Fiction - Garzanti - 2 maggio 2019 - p. 384- € 17,90 - € 6,90
Il romanzo inizia dal punto in cui il precedente era finito, con Enrico Fuschi il capo di Vani, direttore della casa editrice L’Erica che compie un atto per lui molto forte e difende Vani perdendo conseguentemente il posto. Dopo questo coraggioso evento sparisce. Così Vani, il commissario Berganza e Riccardo Randi insieme alla stagista e alla segretaria di Enrico si ritrovano a seguire diversi indizi per ritrovarlo e risolvere la situazione.

Come tutti i romanzi che caratterizzano la scrittrice la storia che abbiamo davanti è semplice e di puro intrattenimento, ma quello che rende speciale a mio avviso l’intera serie è oltre a una protagonista originale caratterizzata alla perfezione tanto da credere che fosse un personaggio reale, sono le storie che ruotano intorno alla vicenda principale. Trame che si intersecano, stemperano la tensione, fanno sorridere o scaldano il cuore. I personaggi come Morgana o Irma protagonisti di storie in secondo piano sono alla fine complementari alla storia e aiutano il lettore ad affezionarsi ancora di più alla protagonista.

Sicuramente questo ultimo libro risente del fatto di essere appunto quello conclusivo e quindi anche la storia non è particolarmente brillante ma si legge d’un fiato e da metà in poi è un turbine di emozioni.  Non avrei mai pensato di leggere una storia d’amore così bella e pura ed emozionarmi a tal punto.

Mi mancherà molto Vani e tutta la compagnia che le ha ronzato attorno per cinque libri ma sono felice di averla salutata con un finale degno. Sicuramente è una serie che consiglio a tutti. Una di quelle coccole da rileggere quando si vuole stare bene.



Buona lettura!

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