venerdì 29 novembre 2019

Recensione: Il sognatore di Laini Taylor - Strange the Dreamer #1

Buon venerdì lettori! Terminato questa settimana, Il sognatore di Laini Taylor mi ha rapita con la sua prosa e la sua storia coinvolgente. Inizialmente diffidente sono finita ad amare tutto di questo libro e al più presto conto di leggere anche il seguito perché in questo primo romanzo di due, l'autrice mi ha lasciato col fiato in sospeso.

Il Sognatore
Strange the Dreamer #1
Laini Taylor
Donatella Rizzati
Fazi
526
6,99
14,50
5 luglio 2018
#incipit#


È il sogno a scegliere il sognatore, e non il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente certo che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, il piccolo Lazlo sembra destinato a un’esistenza anonima. Eppure il bambino rimane affascinato dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti che parlano della città perduta di Pianto, caduta nell’oblio da duecento anni: ma quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in un’ossessione. Una volta diventato bibliotecario, il ragazzo alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l’opportunità di vivere un’avventura dalle premesse straordinarie.

Strange the Dreamer
1. Il Sognatore
2. La Musa degli Incubi



Ho iniziato questo romanzo perché incuriosita dalla trama e dalla scrittura della Taylor. Ammetto che però all'inizio sono rimasta un po' spiazzata. Il modo di scrivere dell'autrice è molto dolce, poetico a tratti etereo e inizialmente mi ha confuso. Nell'incipit trovate un esempio di cosa intendo con il suo modo di raccontare così onirico, proprio come il mondo da lei creato. Ad ogni modo superate le prime pagine per abituarsi, si entra nel vivo della storia e si conoscono i due personaggi principali Lazlo Strange e Sarai. Il primo è un ragazzo orfano, bibliotecario appassionato della storia antica in particolare di una città perduta chiamata Pianto. La seconda è una ragazza blu. Lei è figlia di dei, orfana, ma con delle sorelle. Loro vivono intrappolate in una fortezza inespugnabile. Non vi svelo oltre proprio per non togliere il gusto al racconto. Sappiate solo che lui lo chiamano il sognatore e lei la musa degli incubi. La storia è originalissima, incarna il fantasy come genere, e si ha l'assoluta certezza di essere entrati in un mondo surreale, sembra un sogno complesso e articolato; i luoghi descritti perfettamente senza troppe digressioni inutili e i personaggi, villains compresi, sono stati caratterizzati così bene che leggendo mi è capitato spesso di estraniarmi dalla realtà. Alla fine ero talmente coinvolta che nel cliffhanger finale volevo urlare e ho dovuto resistere all’impulso di afferrare il sequel che ho sul comodino e iniziare a leggere. Ho atteso solo perché ho ancora un paio di romanzi aperti da concludere e quando inizierò La musa degli incubi voglio dedicarmici a tempo pieno, perché quest’autrice merita tutta la mia attenzione, attenzione che con La chimera di Praga non sono stata in grado di darle ma proprio per questo ho deciso, al termine di questa duologia, di rileggere la trilogia precedente da capo. È stato uno dei migliori fantasy letti e superato lo stordimento iniziale dato dal registro narrativo diverso le pagine scorrono fluide e staccarsi diventa quasi impossibile. Non posso quindi non apprezzare la fantasia e l'originalità dell'autrice che è riuscita a farmi vivere un'avventura magica e trasognata.


Buona lettura!

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