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venerdì 13 dicembre 2019

Recensione: Ogni maledetto lunedì su due di Zerocalcare

Buon venerdì lettori! Oggi per la prima volta sul blog parlo di Zerocalcare, fumettista contemporaneo che attraverso le sue esperienze ci racconta la vita dei nostri giorni con gli occhi di un trentenne. Dopo tanto tempo mi sono decisa a leggere qualcosa di suo e ho deciso di partire da quello col titolo che mi ha ispirato di più dato che #odioillunedì, Ogni maledetto lunedì su due mi sembrava uno scaccia malessere perfetto.

Ogni maledetto lunedì su due
Zerocalcare
Bao Publishing
213

6,36
16,00
3 maggio 2013



Quasi due anni di blog. Uno spaccato generazionale divertentissimo, ma tutt'altro che disimpegnato; il manifesto di una generazione, raccontato attraverso le sfaccettate manifestazioni della coscienza, della morale e della cultura di Zerocalcare, che vanno dall'immancabile armadillo a un'infinità di icone dell'animazione, della TV, della cultura pop a cavallo tra anni Ottanta e Novanta. Corredato da quasi cinquanta pagine di materiale inedito a colori, Ogni maledetto lunedì su due è il più grosso volume di storie di Zerocalcare finora e documenta in maniera onesta, divertita e spietata la perdita delle illusioni e il bisogno di protrarre il più possibile il tempo in cui ci si può dire responsabili, senza ammettere di essere adulti.


E' il primo fumetto che leggo di Zerocalcare. Ho letto diverse sue strisce sopratutto sul giornale dei film che trovo spesso gratuito al cinema, ma non mi ero mai soffermata adeguatamente su di lui e sulle sue rappresentazioni della vita di oggi. Non mi ero quindi accorta che Zerocalcare racconta storie di trentenni italiani, quella fascia di persone, come me, che si trovano in mezzo a due generazioni. Ha vissuto e visto diverse esperienze e situazioni a cui anche io ho partecipato. Dagli spot in tv a vicende politiche per finire a drammi casalinghi. Prima di instagram, quando i pc erano agli antipodi e guardare film su megavideo era il massimo dell'illegalità. Ho adorato ogni pagina. Ho riso, ho ricordato e ho ricondiviso con amici e parenti alcune sue storie. Il libro è una raccolta delle storie che pubblicava sul suo blog, collegate da un filo conduttore unico: la metafora del naufragio che nasconde in realtà la situazione attuale del lavoro precario dei giovani e i conflitti generazionali. Ha un modo molto incisivo di raccontare situazioni serie e l'alternarsi di momenti così a episodi spassosi ha permesso alla lettura di scorrere fluida. Se hai vissuto la tua infanzia negli anni ottanta devi leggerlo. Un tuffo nel passato, uno sguardo al futuro e un'amara esposizione del presente. Sicuramente recupererò La profezia dell'armadillo e i suoi successivi fumetti e spero un giorno di avere l'onore di incontrarlo e ricevere un suo sketch!

Buona lettura!

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