Buon
venerdì lettori! Quest'oggi ho il piacere di parlare del secondo romanzo di Alice Basso dedicato a Vani, la ghostwriter più irriverente e pungente di Torino. Inutile dirvi quanto anche questo romanzo mi sia piaciuto molto e nell'attesa del terzo libro che oramai credo che tutti abbiano capito spero ardentemente mi arrivi per Natale mi crogiolo nel ricordo dei discorsi tra le protagonista e il commissario Berganza, altra figura che ho stra-adorato. Se non l'avete ancora fatto vi consiglio di recuperare la lettura di questa serie perché vale ogni momento speso.
Seriee: Vani #2
Autrice: Alice Basso
Autrice: Alice Basso
Casa Editrice: Garzanti
Pagine: 348
Ebook: 9,99
Cartaceo: 14,90
Pubblicazione: 12 maggio 2016
Ebook: 9,99
Cartaceo: 14,90
Pubblicazione: 12 maggio 2016
Una scrittrice senza nome. I libri sono il suo segreto. Perché solo loro possono aiutarla.
Un gesto, una parola, un’espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con sé stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un’anziana cuoca. Un’impresa più ardua del solito, quasi impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come scalogno o topinambur. C’è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vázquez Montalbán, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l’altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l’affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani. Ha bisogno del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i segreti più nascosti. Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo. È piena di falsi indizi. Solo l’intuito di Vani può smascherarli.
Un gesto, una parola, un’espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con sé stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un’anziana cuoca. Un’impresa più ardua del solito, quasi impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come scalogno o topinambur. C’è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vázquez Montalbán, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l’altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l’affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani. Ha bisogno del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i segreti più nascosti. Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo. È piena di falsi indizi. Solo l’intuito di Vani può smascherarli.
La nuova avventura racconta di come Vani, scrivendo un libro di cucina ispirato alla famiglia di stilisti più famosi di Torino, incappi non solo nel suo sosia anziano ma pure in un caso di omicidio da riaprire. Tra il libro che prosegue con qualche intoppo a causa della food bloogger che co-partecipa al progetto, l'indagine che sembra porti ogni volta a rivelazioni sconvolgenti e un ex fidanzato che si ritrova sempre tra i piedi, Vani riesce pure ad aiutare l'inguaribile romantica Morgana che questa volta sarà alle prese con il testo di una canzone. Cosa non poteva mancare in questo mix fresco e originale? Qualche anedotto del passato di Vani. Un passato che Vani tenta di dimenticare se sei una bimba che vuole solo leggere e non ama la compagnia degli altri. Un po' come un riccio, Vani è un personaggio complesso che ogni volta si svela a noi lettori un po' di più. Inutile dirvi che l'adorerete perché quel suo modo di fare, spiccio e camaleontico vi affascinerà. Ho sognato di incontarla e farmi leggere da lei. Cosa vedresti guardandomi Vani? Una nota va fatta al mitico Berganza. Un uomo con la U maiuscola. Troppo vecchio per Vani ma non per questo meno affascinante. Sono molto curiosa degli sviluppi che Alice Basso avrà riservato a Vani e al poker di personaggi che le ruotano attorno.
Vani
1. L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
2. Scrivere è un mestiere pericoloso
3. Non ditelo allo scrittore
1. L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
2. Scrivere è un mestiere pericoloso
3. Non ditelo allo scrittore
Autrice
Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.
Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.
Buona lettura!
Sembra davvero molto bello... ci farò un pensierino.
RispondiEliminaho comprato il primo ma devo ancora leggerlo -.- se mi piace comprerò anche questo :) sono fiduciosa dato la tua recensione
RispondiEliminabuona lettura merita molto!
RispondiEliminasii fiduciosa Claudia che ne vale la pena!;)