giovedì 14 luglio 2016

Gek's Raids: Sopdet La stella della morte di Lara Manni

Cari Followers di Vivere in un Libro rieccoci qui, dopo un anno dalla recensione del primo capitolo di questa trilogia, finalmente alla resa dei conti con la seconda avventura narrata da Lara Manni.
Dopo la lettura dell’ebook di Esbat mi ero buttato alla ricerca degli altri due libri scoprendo tristemente che l’editore non aveva investito nella versione digitale delle due parti mancanti. Preso dallo sconforto tecnologico mi ero rintanato in un angolino piangendo con le mani sulle orecchie e dondolandomi avanti e indietro.
Sono stato salvato da Saya che, forse intenerita da un povero nerd affranto, ha pensato bene di regalarmi le versioni cartacee di Sopdet e Tanit dandomi così l’occasione di concludere questa saga!
Ed è così che mentre voi leggevate la mia recensione di Esbat, io scartavo il mio regalo e mi preparavo a reimmergermi nel mondo fantastico di Ivy, Hyoutsuki e Yobai… beh quasi.
Come sapete non sono proprio un fulmine a leggere e quindi per smaltire una piccola parte della coda che mi si era accumulata ho dovuto rimandare l’inizio di Sopdet a la scorsa estate… e la fine a metà novembre O.o…

Titolo: Sopdet. La stella della morte
Serie: Esbat #2
Autrice: Lara Manni
Casa Editrice: Fazi
Pagine: 378
Cartaceo: 18,50
Pubblicazione: 11 febbraio 2011


Nati sulle pagine di uno dei manga più famosi, i demoni Hyoutsuki e Yobai hanno preso sembianze umane e grazie a una congiunzione astrale hanno valicate le soglie della loro dimensione e raggiunto il mondo degli umani. Ivy, un’adolescente romana, da sempre appassionata lettrice, sogna di poter incontrare Hyoutsuki. Non sa ancora che sarà proprio lei a salvarlo, cambiando il finale della sua storia. Hyoutsuki e il suo mortale nemico Yobai sono impegnati da millenni in una partita fatale che nelle pagine del libro di Lara Manni tocca tre diversi momenti della storia italiana: sul Carso, durante la prima guerra mondiale; sul lago di Meina, fra l’armistizio e Salò; a Roma, nel 1977. Combattono per uccidere o per proteggere Ivy, che nel tempo presente fugge da altri nemici e conosce nuovi alleati. Ma quando i mondi si incontrano non c’è comunque scampo. I demoni diventano più simili agli uomini, e gli uomini – e le donne – acquistano poteri che forse non desiderano. Perché c’è una soglia, tra luce ed ombra, che non può essere violata nemmeno con lo sguardo. Ma cosa accade a un demone quando entra in contatto con il mondo degli uomini, e ne conosce gli orrori?

Esbat
1. Esbat
2. Sopodet. La stella della morte
3. Tanit. La bambina nera


La recensione conterrà spoiler.

È passato un po’ di tempo dai fatti narrati in Esbat, la giovane Ivy sta faticosamente cercando di riprendere una vita normale dopo aver conosciuto e toccato con mano l’affascinante e terrificante mondo de “La leggenda di Moreu”, ma prima ancora di riuscire a risollevarsi dallo stato di depressione in cui è caduta la sua vita viene di nuovo messa a repentaglio.

Un trio di donne anziane che lottano con ferocia inaudita per salvare la vita “presente” alla piccola e dolce Ivy; un demone fiero ed orgoglioso che salta di tempo in tempo nel tentativo di ostacolare i piani del suo acerrimo rivale che tenta di cancellare il “presente” annientando il “passato” e i capricci di una Dea che gioca con la vita di uomini, mezzi demoni e demoni, seguendo il suo articolato piano con uno scopo oscuro.


In questo capitolo non si salta da un mondo all’altro (quasi mai se non altro) ma i viaggi sono attraverso il tempo, tre momenti storici correlati da una linea di “sangue” da cui dipende non solo la vita di una giovane adolescente romana, ma l’essere stesso di due antichi rivali che scopriranno di poter essere ciò che odiano di più.


Ora passiamo al voto, tre lune. Perché solo tre? La storia è interessante ricca di colpi di scena e una volta abituati ai salti avanti e indietro nel tempo neanche particolarmente complicata da seguire. Quindi? Perché solo tre lune? Beh, la risposta è… perché ci ho messo quasi 3 mesi a leggerlo O.o’. Ok che non sono velocissimo, ma qui non dipende dalla mia rapidità, ma dal fatto che, come Saya con la Rice - che io invece ho divorato - non riuscivo a leggere più di tre pagine alla volta. Non che la Manni scriva male anzi, ha un ottimo registro, ma questa serie è molto “giapponese", un giapponese feudale tipo libro di gesta samurai condito di profondissime riflessioni sull’esistenza della vita e del perché delle cose. Molto spesso mi trovavo a domandarmi “E quindi????? STRINGIAMO????” Capisco che due dei protagonisti arrivassero da quel mondo, ma...


Ora mi ci vuole una pausa con libri più veloci e scorrevoli, ma non mancherò di chiudere questa saga perché ora devo assolutamente sapere qual è il piano finale della Dea.


Ciao a tutti e alla prossima incursione!


3 commenti :

  1. E bravo Gek ... Santa Saya subito X averti regalato i libri mancanti..
    Non mi attirava già ai tempi questa serie...e leggere il tuo post mi ha dato la conferma che NO, non lo leggerò.. In bocca al lupo X il terzo.... E comunque... Dea... Gente pazza..mmm.. La banda di Zoey è arrivata in Giappone??? Ahahah

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  2. @ahahah Terry house of night ovunque!
    @Ely facci sapere cosa ne pensi quando lo leggi! Magari Gek trova qualcuno con cui disquisire!XD

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