Manca un solo giorno a Natale e all'arrivo della mia sorellina! Si può dire che conto i minuti! Tornando a noi oggi vi parlo di Bunker Diary un libro messo nello scaffale per ragazzi anche se il suo contenuto è forse da sconsigliare a un pubblico giovane per le situazioni claustrofobiche e violente; un libro che mi ha lasciato l'amaro in bocca... Vi avviso, questa volta ho pubblicato una recensione assolutamente spoilerante.
Autore: Kevin Brooks
Traduttore: Paolo Antonio Livorati
Casa Editrice: Piemme
Pagine: 300
Ebook: 6,99
Cartaceo: 15,00
Pubblicazione: 5 maggio 2015
Linus, sedici anni, insieme a quattro adulti e una ragazzina di nove, si trova intrappolato in un bunker, uno spazio claustrofobico da cui nessuno può fuggire. Sono stati rapiti da qualcuno che si è presentato loro ogni volta in modo diverso e non sanno perché sono stati scelti. Spiati da decine di telecamere e microfoni perfino in bagno, dovranno trovare un modo per sopravvivere. Bunker Diary è un incubo da vivere sulla propria pelle attraverso le pagine del diario di Linus, in un’escalation di umiliazioni, meccanismi perversi e violenza fisica e psicologica innescati “dall’uomo di sopra”…
RECENSIONE
Ho letto questo libro presa da una curiosità morbosa. Adoro le storie un
po' claustrofobiche che mi ricordano l'intramontabile Agatha Christie con
Dieci piccoli indiani. Se non lo conoscete vi consiglio caldamente di
leggerlo. Un capolavoro dei gialli. Beh sostanzialmente ci troviamo in
una situazione da me ribattezzata Saw feat. The Cube. Sei persone, tra
cui una bambina, si risvegliano in un bunker sotterraneo con sei stanze
una cucina un bagno e un ascensore come unico collegamento col mondo.
Tutti gli oggetti in giro per la cucina sono di plastica mentre il resto
è inchiodato. Non hanno finestre. C'è una sola via di ingresso e
uscita, l'ascensore che scende al mattino e risale la sera. Si
capisce subito che i sequestrati non possono utilizzarlo in quanto
non ha pulsanti e non si muove se occupato da qualcuno. Un impianto di areazione con
telecamere e microfoni si trova sul soffitto. La domanda cruciale
è da chi sono stati rapiti e perchè. Le risposte sono BOH e non vuole
niente. Perdonatemi lo spoiler ma cavolo vorrei evitare che anche voi
incappiate in questo libro senza conclusione, senza spiegazione ma
sopratutto senza motivazione. Kevin Brooks, l'autore, ha scritto una storia in cui sei persone vengono rapite, rinchiuse e muoiono. Cioè che
scopo ha? Il libro intendo.. cosa voleva significare? Che reazione sperava di
ottenere? In alcuni tratti è stato noioso e per nulla scioccante, si può
dire che mi aspettavo ogni passaggio. Non ho trovato nessun elemento
originale, si potevano prevedere le azioni dei sei personaggi in quanto avrei fatto esattamente le stesse cose. L'unica originale è stato il diario. Come si evince appunto
dal titolo, noi leggiamo il diario di Linus un ragazzo, il primo
rinchiuso li dentro. Ok ma io sono ancora qui ad arrovellarmi sul perchè
uno fa una roba del genere.. e mi spiace ma se la risposta è "perchè è
pazzo" non mi soddisfa. Non giustifica un'organizzazione tale per cui qualcuno si comporta così. Sei sconosciuti. Nessun collegamento. Perchè? Se lo scopo di
Brooks era farmi incavolare e rimanere delusa c'è riuscito. Che senso
ha avuto? Ho sprecato due giorni. Bah.
Autore
Kevin Brooks è nato e cresciuto a Exeter, in Gran Bretagna. Terminata la scuola si è trasferito a Londra per cercare di diventare una rock star. Dopo aver lavorato in uno zoo, un crematorio e un ufficio postale, ha cominciato a fare quello che gli riusciva meglio: scrivere libri per ragazzi. Attualmente vive nello Yorkshire ed è un acclamato autore.
Ho letto tempo fa una recensione su questo libro e se da un lato mi incuriosisce molto, dall'altro mi inquieta abbastanza xD
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