Buon pomeriggio di primavera!!Forse ci siamo, ad aprile riuscireamo ad avere un po' di caldo? Nell'attesa vi propongo un'altra delle mie presentazioni di autori!
L'intervista di oggi ha come protagonista Isabel C Alley autrice del libro Il Diario di Isabel, primo di una serie paranormal romance molto intrigante, in cui la protagonista ci illustra quello che le succede attraverso le pagine del suo diario. L'autrice ha inoltre pubblicato un racconto breve in cui viene illustrato un possibile epilogo del libro, mentre è in uscita questo mese lo spin off che ha come protagonista un personaggio del diario. Insomma un'autrice attivissima!
Benvenuta Isabel a Vivere in un Libro! Cominciamo subito magari presentandoti ai lettori...
Ciao a tutti e grazie a te, Saya, per avermi ospitata sul tuo blog! Sono Isabel, una ragazza di ventiquattro anni che cerca sempre di arricchire la realtà con un pizzico di fantasia, per rendere più magica la vita di tutti i giorni. Tendo a entusiasmarmi facilmente, anche davanti alle piccole cose, forse un po’ troppo, a volte. Ma è questo il bello dell’animo umano: nutrirsi delle emozioni che si raccolgono in giro, per rielaborarle e trasmetterle agli altri con colori ancora più sgargianti!
Che bella presentazione Isabel! Sei proprio solare!
Come mai hai iniziato a scrivere?
La mia passione per la scrittura è nata grazie ai miei diari. Fin da piccola, riempio di inchiostro le pagine di quaderni, blocchi, fogli volanti. È vero che la trascrizione di pensieri ed emozioni a mente libera è ben diversa dalla costruzione di un romanzo, ma il passaggio dall’una all’altra modalità di scrittura non è stato difficile. Sicuramente devo ringraziare le mie letture, che mi hanno sempre accompagnata accanto al diario di turno.
Ho letto tantissimi libri che porto nel cuore, e scegliere quale sia il migliore è davvero difficile! Probabilmente si tratta di “Il Signore degli Anelli”. Da amante del genere fantasy, ho letto con entusiasmo quel tomone, scivolato via in pochi giorni. Lo adoro non solo per la storia, per i personaggi, per la scrittura di Tolkien, ma anche per tutto quello che ci è stato costruito attorno e che ha permesso al genere fantasy di espandersi e dare vita a numerose altre saghe.
Come ti è venuta l’idea (geniale) di far passare il tuo libro come diario sulla tua esperienza con un vampiro?
Grazie mille per il “geniale”! L’idea è nata proprio da ciò di cui parlavo prima: i miei stessi diari. Ho unito la realtà narrata nei miei quaderni alla fantasia delle mie storie, cercando di amalgamare lo stile di un diario (molto più colloquiale e confusionario) a quello di un romanzo (più semplice e ordinato).
Grazie mille per il “geniale”! L’idea è nata proprio da ciò di cui parlavo prima: i miei stessi diari. Ho unito la realtà narrata nei miei quaderni alla fantasia delle mie storie, cercando di amalgamare lo stile di un diario (molto più colloquiale e confusionario) a quello di un romanzo (più semplice e ordinato).
A chi ti sei ispirata per i due personaggi maschili principali Andrea e Stephan?
Di nuovo mi ricollego alla domanda precedente: mi sono ispirata alle persone con cui ho avuto a che fare nella vita (per fortuna, non bastarde ai livelli di Andrea) e con cui ho vissuto esperienze più o meno quotidiane. Per la parte sovrannaturale, il mio inconscio si è nutrito probabilmente delle letture che passano sotto i miei occhi tutti i giorni.
Non è facile descrivere scene altamente erotiche e passionali senza scadere nel volgare, ma tu ci sei riuscita pienamente. Hai preso ispirazione da qualche autrice più navigata?
Non ho in mente particolari autrici da cui io abbia preso ispirazione per le scene erotiche. In realtà, solo dopo la stesura del Diario ho letto i libri delle autrici paranormal romance che ho apprezzato di più. Ho cercato di evitare la volgarità, tra le pagine del Diario, perché credo che una scrittura poetica e romantica sia comunque in grado di raccontare bellissime scene erotiche. Ne ho avuto conferma nelle storie di Jeanne Kalogridis, Colleen Gleason, Jaqueline Carey (anche se, prima di scrivere il Diario, di queste avevo letto solo Jeanne).
La Isabel del diario rispecchia la Isabel della realtà?
Per molti versi, io e la Isabel del romanzo siamo molto simili, partendo dall’aspetto fisico, fino ad arrivare al carattere altalenante. Entrambe ci lasciamo trascinare dagli eventi, entrambe veniamo travolte dall’amore quando lo incontriamo sulla nostra via, entrambe siamo affascinate dal pericolo. Almeno, io sono meno sfortunata della povera Isabel che tutti voi conoscete.
L’ambientazione italiana deriva dalla conoscenza che hai dei luoghi descritti nel romanzo?
La città in cui è ambientato il romanzo è stata lasciata anonima, affinché ogni lettore la possa immaginare come preferisca. Inevitabilmente mi sono ispirata al luogo in cui vivo, ma la maggior parte degli edifici e delle vie dove si svolgono le vicende è inventata, o comunque camuffata.
Come mai hai scelto l’autopubblicazione?
Ho scelto l’autopubblicazione per dar vita a un esperimento. Non ho contattato alcun editore, per il semplice fatto che volevo sfruttare i nuovi strumenti tecnologici e vedere fin dove sarei potuta arrivare con le mie forze. È stata una sfida con me stessa, partita quasi come un gioco, che si è poi trasformata in una splendida avventura. Non tornerei mai indietro. Questo esperimento mi sta insegnando tanto e mi sta facendo conoscere persone straordinarie.
C’è qualcosa che cambieresti nel libro?
Al momento attuale non cambierei niente. “Il Diario di Isabel” ha le sue carenze, su questo non ci piove, ma nessun libro, come null’altro a questo mondo, può considerarsi perfetto. Io lo adoro così com’è, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Bella risposta..a me è piaciuto proprio così com'è..
Hai altri progetti letterari in mente?
Certo, la mia mente è in costante movimento! Sicuramente ci sarà un seguito a “Il Diario di Isabel”, ma prima del secondo libro uscirà “Come into my Wonderland”, una sorta di spin off sul personaggio di Lorenzo Ferranti.
Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a scrivere?
Il consiglio che posso dare è quello di credere nel proprio lavoro e di non mollare mai davanti alle difficoltà, perché nel lavoro di scrittura e di pubblicazione possono spuntare problemi da ogni angolo. L’impazienza è l’emozione più difficile da tenere a bada, per uno scrittore, perché può causare errori di cui poi ci si pentirà. Il processo creativo, con tutto quello che gli sta intorno, va preso con i suoi tempi: se sono lunghi, affrettarli può portare al caos. Soprattutto nell’autopubblicazione, è complicato gestire tutto. La mente è piena di pensieri su ciò che sarà il futuro, su quali passi bisognerà compiere per arrivarci. Io consiglio di prendere ogni passo uno a uno e svilupparlo al meglio, senza lasciarsi spaventare dalla mole che incombe dal gradino successivo. Si rischia di lasciarsi travolgere da una valanga troppo grande per essere evitata.
Grazie mille Isabel per il tuo tempo e per i tuoi preziosi consigli! E' stato un piacere leggerti e averti qui.
Spero vi sia piaciuta! Vi consiglio di leggere i libri di quest'autrice, soprattuto se amate gli urban fantasy romantici e passionali ma anche un po' dark!
Buona lettura!
Di nuovo mi ricollego alla domanda precedente: mi sono ispirata alle persone con cui ho avuto a che fare nella vita (per fortuna, non bastarde ai livelli di Andrea) e con cui ho vissuto esperienze più o meno quotidiane. Per la parte sovrannaturale, il mio inconscio si è nutrito probabilmente delle letture che passano sotto i miei occhi tutti i giorni.
Non è facile descrivere scene altamente erotiche e passionali senza scadere nel volgare, ma tu ci sei riuscita pienamente. Hai preso ispirazione da qualche autrice più navigata?
Non ho in mente particolari autrici da cui io abbia preso ispirazione per le scene erotiche. In realtà, solo dopo la stesura del Diario ho letto i libri delle autrici paranormal romance che ho apprezzato di più. Ho cercato di evitare la volgarità, tra le pagine del Diario, perché credo che una scrittura poetica e romantica sia comunque in grado di raccontare bellissime scene erotiche. Ne ho avuto conferma nelle storie di Jeanne Kalogridis, Colleen Gleason, Jaqueline Carey (anche se, prima di scrivere il Diario, di queste avevo letto solo Jeanne).
La Isabel del diario rispecchia la Isabel della realtà?
Per molti versi, io e la Isabel del romanzo siamo molto simili, partendo dall’aspetto fisico, fino ad arrivare al carattere altalenante. Entrambe ci lasciamo trascinare dagli eventi, entrambe veniamo travolte dall’amore quando lo incontriamo sulla nostra via, entrambe siamo affascinate dal pericolo. Almeno, io sono meno sfortunata della povera Isabel che tutti voi conoscete.
L’ambientazione italiana deriva dalla conoscenza che hai dei luoghi descritti nel romanzo?
La città in cui è ambientato il romanzo è stata lasciata anonima, affinché ogni lettore la possa immaginare come preferisca. Inevitabilmente mi sono ispirata al luogo in cui vivo, ma la maggior parte degli edifici e delle vie dove si svolgono le vicende è inventata, o comunque camuffata.
Come mai hai scelto l’autopubblicazione?
Ho scelto l’autopubblicazione per dar vita a un esperimento. Non ho contattato alcun editore, per il semplice fatto che volevo sfruttare i nuovi strumenti tecnologici e vedere fin dove sarei potuta arrivare con le mie forze. È stata una sfida con me stessa, partita quasi come un gioco, che si è poi trasformata in una splendida avventura. Non tornerei mai indietro. Questo esperimento mi sta insegnando tanto e mi sta facendo conoscere persone straordinarie.
C’è qualcosa che cambieresti nel libro?
Al momento attuale non cambierei niente. “Il Diario di Isabel” ha le sue carenze, su questo non ci piove, ma nessun libro, come null’altro a questo mondo, può considerarsi perfetto. Io lo adoro così com’è, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Bella risposta..a me è piaciuto proprio così com'è..
Hai altri progetti letterari in mente?
Certo, la mia mente è in costante movimento! Sicuramente ci sarà un seguito a “Il Diario di Isabel”, ma prima del secondo libro uscirà “Come into my Wonderland”, una sorta di spin off sul personaggio di Lorenzo Ferranti.
Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a scrivere?
Il consiglio che posso dare è quello di credere nel proprio lavoro e di non mollare mai davanti alle difficoltà, perché nel lavoro di scrittura e di pubblicazione possono spuntare problemi da ogni angolo. L’impazienza è l’emozione più difficile da tenere a bada, per uno scrittore, perché può causare errori di cui poi ci si pentirà. Il processo creativo, con tutto quello che gli sta intorno, va preso con i suoi tempi: se sono lunghi, affrettarli può portare al caos. Soprattutto nell’autopubblicazione, è complicato gestire tutto. La mente è piena di pensieri su ciò che sarà il futuro, su quali passi bisognerà compiere per arrivarci. Io consiglio di prendere ogni passo uno a uno e svilupparlo al meglio, senza lasciarsi spaventare dalla mole che incombe dal gradino successivo. Si rischia di lasciarsi travolgere da una valanga troppo grande per essere evitata.
Grazie mille Isabel per il tuo tempo e per i tuoi preziosi consigli! E' stato un piacere leggerti e averti qui.
Spero vi sia piaciuta! Vi consiglio di leggere i libri di quest'autrice, soprattuto se amate gli urban fantasy romantici e passionali ma anche un po' dark!
Buona lettura!
Bella intervista!! sono curiosa di leggere i suoi libri!!
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