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lunedì 17 marzo 2025

Recensione: Beauty. La trilogia di Scott Westerfeld

Noioso e ripetitivo con una protagonista senza profondità, vittima degli eventi che viene continuamente trascinata da ciò che succede senza che lei abbia un ruolo fondamentale. Tally Youngblood è Brutta. Al sedicesimo compleanno dovrebbe subire la trasformazione in Perfetta, come il suo amico Peris, di cui poi viene solo accennato perché sparisce all'interno del libro per far subentrare Shay, una Brutta che scappa nella città clandestina chiamata Fumo (Smokytown) spinta da David, un ragazzo brutto che insieme ai suoi genitori e altra gente fuggita dalle città ha creato questa nuova città in cui la tecnologia è assente. La traduzione vecchia è pessima, basti pensare a Bruttopoli, nome della città dei Brutti mentre Uglytown è il nome nella nuova traduzione. Nel secondo libro la noia la fa da padrona, non succede niente. I ragazzi tutto il tempo frizzoli (bubblehead) li avrei lanciati, insieme al libro, dalla finestra. Nuovo personaggio incontrato qui è Zane un Perfetto, creatore dei Crim una sorta di gruppo di Perfetti che combinano "guai". L'antagonista di questa terribile storia è il Dottor Cable uno Speciale (level up dei Perfetti) che cerca di sterminare Fumo e i Fumosi. Nel terzo libro, come nel secondo non succede nulla e Tally continua a non prendere decisioni. Il linguaggio stupido forse adatto a un target più giovane mi ha infastidito per tutta la lettura e anche la parte sci-fi per me è bocciata. Wordbuilding poco approfondito e tecnologia nemmeno accennata, l'unica cosa che viene spiegata sono le librelle (tipo tavole da skateboard volanti) e le elestigiacche (una sorta di giacca rimbalzante). Una delusione su tutta la linea, purtroppo non si salva niente.


UGLIES, PRETTIES E SPECIALS
BEAUTY TRILOGY
SCOTT WESTERFELD
SCI-FI, DISTOPICO
1015 p.
MONDADORI, 2011 (RISTAMPE 2024)
LETTO IN CARTACEO E AUDIOLIBRO
⭐⭐

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