giovedì 25 febbraio 2016

Recensione: Il diavolo veste Zara di Mia Valenti

Tra le tante letture che mi aveva proposto la Mondadori, Il diavolo veste Zara, mi aveva incuriosito per il titolo ispirato al famoso "Il diavolo veste Prada di Lauren Weisberger" e per la storia nostrana nonché autobiografica dell'autrice o meglio designer Mia Valenti.

Titolo: Il diavolo veste Zara
Autrice: Mia Valenti
Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 250
Ebook: 4,99
Cartaceo: 15,00
Pubblicazione: 13 gennaio 2015 

La crisi picchia duro, le false partite Iva aumentano, i vecchi capi si tengono strette le poltrone? Ragazze, infilatevi un tailleur (di Zara) e stringete il vostro iPhone: il momento della riscossa è arrivato! Mia ha meno di trent’anni, una laurea e un dottorato, una passione immensa per la moda, un profilo su tutti i social network e... un lavoro precario da fashion designer. I suoi desideri più grandi sono:
1. Dormire, dormire, dormire di più
2. Non mangiare sempre alla scrivania in pausa pranzo.
3. Dire quello che pensa (specialmente a Veronique).
4. Innamorarsi.
5. Firmare un abito per la Paris Fashion Week.

Sì, perché Veronique, la sua supercapa, storica direttrice creativa della prestigiosa casa di moda fiorentina per cui lavora, non le consente di fare nessuna di queste cose e, a dispetto del suo status di “freelance”, Mia ha rinunciato alla libertà per inseguire il sogno di diventare una grande stilista. Da anni Veronique la tiene in scacco con il suo egocentrismo e la volontà di non delegare nulla ai giovani, con i suoi abiti strepitosi e la sua imbattibile rete di relazioni. Mia ha solo una cosa in più di Veronique: è connessa alla rete. Veronique non sa mandare un file in allegato, non sa cercare un numero nella rubrica del telefonino, non sa quali siano i trend su Twitter. È da qui che comincerà la riscossa di Mia e della sua generazione, in un mondo che cambia alla velocità di un clic...

RECENSIONE
Se si pensa che la storia scritta è autobiografica e vera si stenta a crederci, sembra irreale che al giorno d'oggi una giovane e talentuosa designer riesca con la sua capacità e le sue idee innovative a scalare la cima della casa di moda per cui lavora. Eppure Mia con qualche difficoltà e diversi malintesi ci riesce. Veronique la sua capa da sempre sulla cresta dell'onda come guru di moda, pare avere una crisi generazionale. Questi nuovi strumenti tecnologici che ti permettono di fare tendenza in un secondo attraverso un tweet sono la sua rovina. Mia è pronta dietro l'angolo per risollevare le sorti della casa di moda e svecchiare gli abiti prodotti e disegnati. Ho tifato per lei tutto il tempo, mi sono immedesimata nelle sue dis-avventure. Alla fine l'ho anche invidiata perché lei è riuscita dove io, come molti altri, no. E' uno di quei libri che appena terminati dici "è un libro per forza va così." Ma quando lo analizzi ti rendi conto che Mia ha avuto la forza di fare qualcosa, di reagire, di tirare fuori le unghie e difendere le sue idee a tutti i costi. Non sempre ce la si fa, intendiamoci, ma se mai si prova si rischia solo di restare nel nido accogliente che ci si crea. Questo vale nel lavoro come nella vita. Bisogna rischiare per poter cambiare. E avere anche tanto coraggio e tanta pazienza.

Autrice
Mia Valenti è una giovane fashion designer, vive e lavora a Firenze per un'importante maison d'alta moda. Tra un bozzetto e l'altro, ha posato la sua matita e ha scritto il suo primo romanzo. Rigorosamente autobiografico.

Buona lettura!

2 commenti :

  1. Ciao! In effetti mi incuriosisce proprio per il titolo! Mi è piaciuta la tua recensione e il messaggio che traspare dal libro: cercare di non farsi frenare da nulla e correre il rischio.

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