venerdì 28 giugno 2019

Recensione: Ristorante al termine dell'universo di Douglas Adams - Hitchhiker's Guide to the Galaxy #2

Buongiorno lettori! Venerdì finalmente, se il caldo non ci dà tregua arriva comunque il weekend che mi permette di fare tutto quello che in settimana non sono riuscita a combinare e a dormire ovvio. Stasera invece concerto Ligabue e prevedo un livello di disidratazione massimo.😵 Qui sul blog voglio parlarvi un po' del secondo romanzo della serie Guida Galattica per gli Autostoppisti, ovvero Ristorante al termine dell'universo di Douglas Adams. Prosegue infatti l'avventura più spaziale e tragicomica, insieme alle socie del gld #leggiconikigai. Sono ancora indecisa se prendermi o no l'edizione Oscar Vault nuova completa e bellissima ma assai scomoda da portare in giro..

Ristorante al termine dell'universo
Hitchhiker's Guide to the Galaxy #2
Laura Serra
Mondadori
245
X
11 giugno 2002
#incipit

Una gigantesca autostrada cosmica sta per essere costruita nei pressi del sistema solare. Un'uscita secondaria è prevista vicino a un piccolo pianeta azzurro-verde, abitato da primitive forme di vita intelligente, discendenti dalle scimmie. Un pianeta vecchio e inutile, insomma, che va rimosso. Viene a saperlo Ford Prefect, un alieno in incognito sulla Terra. Che fare? Abbandonare al più presto il pianeta in demolizione alla ricerca di lidi più sicuri. E così, in compagnia dell'amico umano Arthur Dent, dell'ex presidente della galassia Zaphod Beeblebrox, del lunatico androide Marvin e della sensuale profuga Trillian, Ford inizia le sue peregrinazioni attraverso l'universo. Alla ricerca di un ultimo angolo caldo dove poter gustare una buona cena, e dove il cibo "letteralmente" parla.

Avevamo lasciato i nostri eroi alle prese con il viaggio nell'universo, dopo aver assistito alla distruzione della terra per mano dei Vogono, ed essere capitati per un'improbabile improbabilità sulla nave rubata dal due teste presidente della galassia ladro e fuggitivo Zaphod Beeblebrox e Trillian l'umana fuggita con Zaphod da una festa terrestre, Arthur e Ford si ritrovano invischiati nel viaggio che li porta a scoprire la risposta alla domanda fondamentale e sopratutto viene svelata una verità inaspettata sul pianeta Terra. Dopo questo tumulto di emozioni, tra capidogli esplosi, topi, sparatorie spaziali e Marvin il robottino di servizio sempre più depresso ci ritroviamo con questo strano gruppo a sfuggire a un nuovo attacco dei Vogon. In un turbine di surrealismo demenziale e improbabile i nostri eroi viaggeranno nel tempo oltre che nello spazio fino ad assistere alla fine dell'universo nel ristorante citato nel titolo. Seguendo una serie di scene divertenti e assurde ci ritroveremo col gruppo diviso e Arthur e Ford scopriranno un'importante nuova verità che riguarda sempre il pianeta Terra. In un finale che lascia l'amaro in bocca, si percepisce quanto l'autore sia stato geniale nel mascherare una storia così potente dietro a un velo di ironia. Se si pensa che la serie di romanzi è datata 1979-80 fa paura scoprire come molte cose per cui ci si batte a spada tratta oggi siano in realtà già state scritte quando praticamente io non ero ancora nata. Il gruppo di protagonisti è un mix ben ideato che mi ha tenuto compagnia in questi giorni, mi ha fatto scoppiare a ridere in pieno treno, mi ha permesso di commentare con le ragazze del gruppo e tediare mio marito con citazioni degne di nota. In realtà questa volta mi sono segnata interi periodi! Si tratta di una serie imperdibile, una delle pietre basiche della fantascienza e non vedo l'ora di scoprire cosa i restanti tre libri ci riserveranno.

Buona lettura!

4 commenti :

  1. Ho provato a leggere il primo libro, "Guida Galattica per Autostoppisti", ma temo che non faccia per me...
    Magari un giorno proverò a ritentare e mi butterò su questo secondo capitolo! ^____^

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    1. mi spiace non ti sia piaciuto. non sei la sola che conosco però! si vede va o a periodo o a gusti :)

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  2. Che bella recensione, mi hai proprio incuriosita.

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