venerdì 19 gennaio 2018

Recensione: E poi ci sono io di Kathleen Glasgow

Buon venerdì lettori! Ho inziato la settimana con una recensione e la termino con un'altra. Questa volta poca fantascienza e tanta realtà. Una ragazza con una serie di problemi che sfociano nell'autolesionismo, un modo per tirare fuori il male che sente dentro, una ragazza che vorrebbe essere diversa, una ragazza che prova a lottare e a diventare forte.

Titolo: E poi ci sono io
Autrice: Kathleen Glasgow
Traduzione: Enrica Budetta
Casa Editrice: Rizzoli
Pagine: 448
Ebook: 9,99
Cartaceo: 19,00
Pubblicazione: 7 settembre 2017

«Tutto quello che si rompe, comprese le persone, si può aggiustare. Ecco come la penso io.» A soli diciassette anni, Charlotte Davis ha già trovato un rimedio per calmare la sofferenza che prova. Per non pensare all’amato padre che ormai non è più con lei, per non pensare alla sua migliore amica che l’ha lasciata, per non pensare a una madre che da molto tempo non la capisce, a Charlie basta avere a portata di mano un pezzo di vetro. Un coccio di bottiglia, un gesto secco, un taglio sulla pelle: e dentro si fa largo una specie di sollievo. Charlie è ricoverata in un istituto psichiatrico di St. Paul, nel Minnesota, un microcosmo abitato da altre ragazze come lei, ragazze sole, ognuna un mondo da decifrare, ognuna intrappolata in un diverso dolore. Boccioli di donne ancora troppo chiusi, duri, terrorizzati dall’aprirsi alla vita, sprovvisti di misure di difesa e dunque trascinati via dalla corrente dell’autolesionismo. Le ragazze tra di loro si prendono in giro, si raccontano, immaginano il futuro, c’è chi vorrebbe uscire di lì e chi invece vuole restare al riparo di quelle mura. Charlie, al momento delle dimissioni, non sa dove andare, dato che la madre non la vuole con sé. Sarà allora nella lontana Arizona, dove il sole è rovente e un amico l’aspetta, che potrà provare a riconquistare uno spazio di gioia e nuovi progetti. Il lavoro in una tavola calda e certi inattesi incontri sono linfa benefica, ma quel suo debole entusiasmo viene deluso in fretta: per ricominciare davvero, allora, cosa serve?

RECENSIONE
Questa è una di quelle letture stupende e allo stesso tempo opprimenti. Ho letto molto lentamente perché alcune parti molto forti mi hanno obbligato a smettere la lettura per dedicare il pensiero a Charlotte, Charlie, questa ragazza che a causa di momenti difficili della sua vita reagisce in maniera sbagliata e manda letteralmente a rotoli la sua vita. La troviamo in un centro di recupero per ragazze in pezzi, autolesioniste, salvate e in cerca di stabilità. Durante il periodo in clinica di Charlie, scopriamo parti del suo passato, cosa le è accaduto e perché senta la necessità di tagliarsi, di avere un kit per i tagli a portata di mano, perché vuole sentire dolore. Sono arrivata al limite con Charlie, mi sono confrontata con questa realtà e ho capito. Non condivido, mi sono sempre reputata abbastanza forte da non dover mai pensare di ricorrere a questi metodi e sopratutto non ho mai permesso alla disperazione di entrare così a fondo nella mia vita. Un po' come succede a Hanna protagonista di Tredici di Jay Asher, viviamo questo scorcio di vita di Charlie, cerchiamo di comprendere il suo passato e cerchiamo di spronarla per il futuro migliore che è li, dietro l'angolo deve solo andare avanti per accoglierlo. E' stata una lettura impegnativa emotivamente. Ho avuto constantemente un peso sul cuore. Vedevo questa ragazza sbagliare, e io ero inerme a leggere di come la sua vita prendeva questa o quell'altra direzione. E' stato un racconto intenso e mi ha dato modo di conoscere altre realtà e allo stesso tempo ha rafforzato in me l'idea che prima di arrivare all'autodistruzione ci sia sempre qualcosa per cui valga la pena andare avanti, vivere, scoprire cosa il futuro ci riserverà. Certo è tutto frutto delle nostre scelte, delle nostre azioni, di come viviamo certi momenti. Purtroppo il negativismo non porta mai nulla di buono e al di la di determinate esperienze prima o poi bisogna trovare la forza di uscirne o forse basterebbe averne la volontà. Un libro non facile che dà da pensare molto. Ho apprezzato che l'autrice abbia inserito una parte artistica nel romanzo una fonte alternativa per esprimere quello che la protagonista ha dentro. Non ho amato molto la storia d'amore se così possiamo chiamarla, questo amore tragico e straziante che però non mi ha coinvolto granchè. Ma credo che il motivo sia sempre la poca empatia, essendo io così diversa dalla protagonista. In ogni caso sono contenta di essermi avvicinata a Charlie e alla sua storia, e spero davvero che le ragazze come lei riescano a trovare la forza di reagire e apprezzare questo dono immenso che è la vita.

Buona lettura!

6 commenti :

  1. Non è nelle mie corde... l'autolesionismo o libri che parlano di disturbi vari, non mi piacciono :(

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  2. Non so se lo leggerò mai, perché non è esattamente il mio genere, ma il libro sembra comunque interessante e la tua recensione è davvero bella :)

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  3. A me piacciono particolarmente i libri che ispezionano la psicologia umana, per quanto possano esser forti e possano lasciare il segno dopo averli letti. Metto questo titolo in lista.

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  4. Non lo conoscevo, avevo soltanto visto la copertina in giro qua e là... probabilmente potrebbe piacermi però ^.^

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  5. Mik potrebbe piacerti, ci faresti una bella riflessione!:)

    Simis è abbastanza crudo quindi non so se sia il tuo genere..

    Siannalyn grazie! Non è in effetti per tutti i gusti. A me invece piace molto esplorare diversi scenari sopratutto se sono lontani dal mio carattere o modo di vivere.:)

    Sara questo è uno di quei romanzi che ti aprono la mente a diverse possibilità che magari ritieni sconosciute. Valido si.

    Denise credo che possa piacerti, mi ha fatto rivalutare diverse situazioni e capire maggiormente la fragilità dell'uomo.

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