venerdì 2 agosto 2019

Recensione: La casa stregata e L'orrore a Red Hook di HP Lovecraft

Buongiorno lettori! Oggi per me è l'ultimo giorno di lavoro, ma prima di lasciarvi al post di saluto e della Valigia Libraria come da tradizione, volevo parlarvi di questo mini libro che racchiude due racconti di HP Lovecraft, letti insieme a Gek, ci hanno lasciato alquanto delusi. L'edizione non credo esista più perché è una vecchia della Newton Compton. Ma sicuramente si trovano ancora le sue raccolte di sia targate Newton Compton sia Oscar Vault MONDADORI. Per quanto mi riguarda questa volta passo senza rimpianto.

La casa stregata
HP Lovecraft
Gianni Pilo
Newton Compton
124
0,99
30 maggio 2013


La casa stregata, forse l’opera più celebre del maestro dell’horror, fu ispirata a Lovecraft da una casa realmente esistente, «maledetta o nutrita di cadaveri», a Providence. Antichi orrori che si risvegliano, aure demoniache, il soprannaturale che opprime la vita quotidiana: sono questi i temi che Lovecraft padroneggia come nessun altro. E sono i temi anche del celebre L’orrore a Red Hook: la precisione con cui riporta alcune formule usate durante rituali esoterici ha convinto molti che lo scrittore fosse un affiliato di una setta occulta. Verità o ennesima leggenda fiorita intorno al mito del genio di Providence? Quello che è certo è che queste due gemme oscure della letteratura dell’incubo risplendono nelle tenebre, sposano la narrativa all’angoscia, sussurrano all’animo umano le sue paure più oscure.




Nonostante conoscessi Lovecraft di nomea, non avevo mai avuto il piacere di leggerlo. Ho deciso quindi di approcciarmi a lui leggendo due racconti che avevo in casa da molto tempo La casa stregata e L'orrore a Red Hook. Li ho letti insieme a Gek e il parere è stato pressoché lo stesso. Mi trovo in difficoltà a doverne parlare purtroppo non bene. Lovecraft mi ha deluso probabilmente perché le aspettative che avevo erano alte e pensavo di imbattermi in un altro Edgar Allan Poe. Le due storie sono brevi, dovrebbero avere tinte horror, si approcciano al misticismo, demonismo con una punta di splatter che non guasta. Raccontano entrambe di come un essere maligno si sia impossessato di alcuni scantinati e di come il protagonista di turno ne sia venuto a conoscenza trovandosi infine di fronte a un demone sotto forma di "muffa" o di un diavolo in persona. Non sto a sviscerare le storie perché sono davvero brevi e tutto sommato anche scritte in modo comprensibile e non noioso quindi in poco si leggono. Il problema riscontrato durante la lettura è quella sensazione di attesa che creano i primi capitoli, che introducono la storia della casa, del protagonista e delle voci che girano intorno. Quindi la tensione sale e sei pronta a tutto ti aspetti che l'incontro col paranormale sia scoppiettante e ti lasci senza parole e invece ho sentito il classico blop della bolla che scoppia. L'incontro col maligno viene raccontato frettolosamente in modo confuso e ti lascia un senso di smarrimento come se avessi atteso per tanto quel momento poi niente era solo un demone ma ora è andato ciao. Delusione profonda davvero. Ho un piccolo barlume in mente in cui forse la delusione è solo perché si tratta di racconti brevi e non di un romanzo vero e proprio. Magari e dico magari con una storia più articolata e complessa non viene tutto risolto a bolla di sapone. Ma per ora la bruciatura lasciata da Lovecraft è grande e niente credo che parcheggerò l'idea di leggerlo, per ora. Per riprendermi mi butterò di nuovo sul caro e confortevole Poe che mi regala sempre un sacco di gioie.

Buona lettura!

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