lunedì 9 luglio 2018

Recensione: It di Stephen King

Buon pomeriggio lettori, come si scaccia la depressione del lunedì? Con una recensione che tira su il morale! Oggi finalmente dopo un sacco riesco a dedicare del tempo al re, in particolare e IT uno dei suoi romanzi più incredibili. Letto e gustato in qualche mese, mi sono anche approcciata al nuovo film (parte prima) dopo che da ragazzina avevo visto il film del 1990. Ma ora veniamo alla recensione di questo romanzo che mi ha lasciato con mix di sensazioni diverse e tanta voglia di scoprire di più sui romanzi di Stephen King.

Titolo: IT
Autore: Stephen King
Traduzione: Tullio Dobner
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Pagine: 1248
Ebook: 7,99
Cartaceo: 13,90
Pubblicazione: 4 giugno 2013

Un viaggio illuminante lungo l'oscuro corridoio che dagli sconcertanti misteri dell'infanzia conduce a quelli della maturità. A Derry , una piccola cittadina del Maine, l'autunno si è annunciato con una pioggia torrenziale che sembra non finire mai. Per un bambino come George Denbrough, ben coperto dal suo impermeabile giallo, il più grande divertimento è seguire la barchetta di carta che gli ha costruito il fratello maggiore Bill. Ma le strade sono sdrucciolevoli e George rischia di perdere il suo giocattolo, che infatti si infila in un canale di scolo lungo il marciapiede e sparisce nelle viscere della terra. Cercare di recuperarlo è l'ultimo gesto di George: una creatura spaventosa travestita da clown gli strappa un braccio uccidendolo. A combattere It, il mostro misterioso che prende la forma delle nostre peggiori paure, rimangono Bill e il gruppo di amici con i quali ha fondato il Club dei Perdenti, sette ragazzini capaci di immaginare un mondo senza mostri. Ma It è un nemico implacabile e per sconfiggerlo i ragazzi devono affrontare prove durissime e rischiare la loro stessa vita. E se l'estate successiva, che li ritrova giovani adulti, sembra quella della sconfitta di It, i Perdenti sanno di dover fare una promessa: qualunque cosa succeda, torneranno a Derry per combattere ancora. It, considerato una pietra miliare della letteratura americana, è un romanzo di bambini che diventano adulti e di adulti che devono tornare bambini, affrontando le loro paure nell'unico modo possibile: uniti da un'incrollabile amicizia.

RECENSIONE
Difficile parlare di un romanzo famoso, conosciuto da tutti letto però realmente da pochi. Difficile è parlare di King, della sue evoluzione, delle storie dietro alle storie, della pazzia o della genialità. So che è sempre stato un autore interessante, dalle prolisse descrizioni di fatti inutili a pagine e pagine talmente ricche di azione e contenuti da non rendersi conto di averne lette 500 in un sol colpo. Una delle sue opere più riuscite è IT il pagliaccio assassino anche se in realtà il tutto ha radici ben più profonde. Per chi non avesse letto il romanzo cercherò di non spoilerare. L'oramai super sfruttato gruppo di amici nasce da qui. In bicicletta sempre di corsa, mille avventure da vivere in  un'estate degli anni 80. Sette amici incontrati un po' per caso un po' per destino si ritrovano a far gruppo, il club dei perdenti diventa la loro dimora e Derry ne fa da contorno. Un altro gruppo di ragazzi "i bulli" li prendono di mira e come spesso accade nei momenti peggiori vengono fuori le amicizie quelle vere. In un alternarsi tra presente e passato King racconta di questi sette ragazzi e di come abbiano affrontato le loro paure ieri e oggi e di come abbiano sconfitto IT. Ma chi è IT? Non certo un pagliaccio assassino. Secondo me si tratta della rappresentazione del male universale. La controparte negativa dell'umanità resa ai nostri eroi attraverso le loro paure più grandi. Si parla spesso di questa storia interpretata come un libro di formazione, e in parte credo proprio sia così. Apre la mente e fa riflettere su chi siamo, cosa vogliamo essere e come poterci riuscire. Personalmente dopo aver superato la metà del romanzo ero oramai assuefatta e affezionata ai sette protagonisti, alle loro storie di bambini, al loro primo incontro con IT e a come l'evoluzione della loro amicizia abbia poi preso strade inaspettate. Scoprire cosa fosse realmente IT mi ha lasciata dubbiosa. Qui ho iniziato a pensare che King avesse calcato un po' la mano e che la follia fosse entrata di prepotenza tra le sue idee. Nel complesso però si è rivelato un romanzo molto potente. Difficile non c'è dubbio, sia iniziarlo sia superare certi momenti descrittivi che ti fanno chiudere gli occhi. Però poi scatta qualcosa per cui è impossibile fermarsi, l'azione è talmente densa che ti sembra di non averne mai abbastanza e in un attimo si arriva alla fine con la consapevolezza di aver vissuto un viaggio straordinario, folle e a tratti complesso ma indimenticabile.

King ha scritto un milione di libri conosciuti e non, vi invito a visitare la pagina di goodreads per poter accedere all'intera collezione. Per quanto mi riguarda ho letto: Colorado Kid (da cui è stata ispirata la serie tv Haven), Mucchio d'ossa, Il gioco di Gerald (film 2018), Misery (film 1990), Tutto è fatidico: 14 storie nere (contiene il racconto 1408 film 2007). Vorrei leggere dopo che mi sarò ripresa da It (film 1990 e 2017), Shining (film 1980) e Doctor Sleep, Carrie (1947 e 2013), Il miglio verde (film 1999), Cell (film 2016) e tutte le raccolte di racconti. Poi vedremo... ;)


Buona lettura!

2 commenti :

  1. Più debole la seconda parte, ma resta un romanzone-one-one di quelli irripetibili. ;)

    RispondiElimina
  2. a me invece l'inizio mi ha abbastanza abbattuto, dopo in realtà mi è passata veloce! concordo sul romanzone irripetibile!XD

    RispondiElimina