martedì 25 settembre 2012

Protagonista: Nicola Fossati


Buongiorno a tutti! Nuova intervista per questa rubrica che dedica i post alle scrittrici e agli scrittori che mi hanno entusiasmato e che hanno accettato di rispondere a qualche domanda per la nostra curiosità di lettori, sempre alla ricerca di spunti e informazioni!

L'intervista di oggi vede protagonista Nicola Fossati scrittore del libro "Il Momento del Risveglio" che io ho letto e recensito QUI.



Benvenuto Nicola a Vivere in un Libro! Cominciamo subito, magari presentandoti ai lettori..
Mi chiamo Nicola Fossati, sono nato a Brescia il 28/08/1981. I primi anni di vita sono stati caratterizzati da una serie di traslochi per via del lavoro di mio padre… solo intorno ai 3 ci siamo stabiliti definitivamente a Brescia. A 5-6 anni è sbocciata la passione per la pallacanestro, che è stata (ed è) più di un semplice gioco… e tutt’ora non potrei fare a meno della palla a spicchi!Per quanto riguarda gli studi ho frequentato il liceo scientifico e poi mi sono orientato verso un indirizzo artistico-letterario all’università con Beni Culturali.Da circa tre anni collaboro con un’azienda di Trento (BemerItalia) che si occupa di benessere, mentre prima gestivo un’associazione culturale.Adoro leggere, guardare i films e andare a funghi (anche se poi non li mangio), sono amante della cucina, mi affascina tutto ciò che viene etichettato come misterioso, ermetico ed esoterico… e, se potessi, vivrei in un bosco in Valle d’Aosta.
Un sacco di cose per esser così giovane!

Come mai hai iniziato a scrivere?
Inizialmente è stato più un appuntare le esperienze vissute con gli sciamani ed i maestri sufi, una specie di diario con le pratiche effettuate e gli insegnamenti ricevuti. Solo in seguito è nata l’idea del romanzo.

Qual'è il tuo libro preferito?
Indicarne solo uno è davvero difficile! Se posso, ne sceglierei tre:
-“L’antico regno del silenzio” di Martin Hocke
-la “Commedia” di Dante
-“Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach.
Il primo non lo conosco mentre gli altri due si!^^ 

Il Momento del Risveglio è un libro importante, come è nata la storia di Sidney e di tutto quel mondo creato attorno a lui?
Quando è subentrata l’idea del romanzo era più che importante trovare la cornice adatta. In un primo momento volevo ambientare la storia ai giorni nostri, ma non avrebbe reso… così ho pensato al fantasy (voglio precisare che non sono un esperto di fantasy, solo da poco mi sono approcciato a questo genere). Il mondo dove si svolge la storia è inventato, i luoghi invece sono tutti reali e di alcuni non ho cambiato neanche il nome. Sono posti che ho visitato e che per me possiedono un qualcosa di magico. Sidney sono io e la sua vicenda riprende il mio cammino fatto con gli sciamani e i maestri sufi. Le sue esperienze sono le mie esperienze, la sua crescita è la mia crescita, i suoi pregi e difetti sono i miei pregi e difetti. Nell’arco dell’intera storia Sidney rappresenta me come ero, come sono e come vorrei essere.
Il racconto è in chiave metaforica e pieno di simbolismi, ma tutto ciò che è scritto è reale.
WOW! Non mi sarei mai aspettata l'ambientazione reale. Inoltre è stato un viaggio molto bello e pieno di sorprese leggerlo, posso solo immaginare com'è stato viverlo!

Nel libro oltre a Sidney fa da protagonista la natura, la terra. Come mai hai pensato a una storia in cui fosse importante proteggerla e salvarla?
Uno dei primi insegnamenti è stato: “Noi siamo la Natura”.Potrebbe apparire una frase scontata, ma in realtà nasconde un grande significato: tutto influenza la Natura… ogni nostra azione, ogni nostro pensiero si riflette su di Lei. La Natura si nutre dei nostri stati d’animo. Siamo costantemente immersi nel Suo abbraccio. La Natura non è solamente il bosco, il mare, le montagne… tutto è Natura. Dobbiamo rispettarLa, vivere in equilibrio ed armonia… cosa che purtroppo accade sempre meno. Solo in determinati momenti ci ricordiamo di Lei e spesso non sono piacevoli…


C’è qualcosa che non ti piace o avresti cambiato nel tuo libro?
Spero di non essere preso per presuntuoso o strafottente, ma non cambierei niente del mio libro… al massimo la cartina a colori.
Macchè presuntoso! In fondo prima di tutto deve esserne soddisfatto lo scrittore, altrimenti risulta difficile anche a noi lettori!


Hai usato un linguaggio molto semplice, con le descrizioni necessarie, pieno di azione e che cattura l’interesse del lettore. E’ stata una cosa studiata o è venuta spontaneamente?
E’ il mio stile. Non mi piacciono i libri che si perdono nelle descrizioni minuziose e ricercano un linguaggio d’effetto. Quando mi capita di imbattermi in libri del genere faccio molta fatica a mantenere la concentrazione sull’intreccio.Ho descritto solo ciò che aveva un significato preciso all’interno della storia. Mi piace che il lettore si immerga il più possibile e che sia lui ad immaginare o viaggiare con la fantasia. Volutamente ho lasciato due-tre punti aperti ad una libera interpretazione. Ho scritto “Il Momento del Risveglio” come una sceneggiatura di un film.



Il libro è diviso in due parti, perché accorparle invece di fare una duologia?
Vanno assolutamente letti di seguito per un fatto di continuità. La prima parte serve a creare i presupposti per giungere all’effettivo momento del risveglio della seconda. All’inizio l’attenzione è rivolta su pochi elementi o personaggi, fino ad arrivare ad uno spettro visivo molto più ampio. Letti separatamente non emergerebbe il significato della storia.

Dalla tua biografia (e anche dalla presentazione) si legge che giochi a pallacanestro in modo semi-professionista, ma già da prima ha avuto un ruolo molto importante nella tua vita, e in più hai scritto questo libro. Come si fa a coniugare questi due interessi così diversi tra di loro?
Ognuno dei due stimola un aspetto della mia personalità e per questo si intrecciano a meraviglia. Nella pallacanestro è fondamentale il gruppo, il gioco di squadra; quando scrivo mi rintano nel mio studio, neanche si trattasse di un eremo. La regolarità degli allenamenti si confronta con l’imprevedibilità della scrittura… tanto per fare un paio di esempi. Potrebbero apparire due interessi agli antipodi, ma nel mio caso sono i poli opposti, di una calamita, che si attraggono.

Scriverai altri libri su Sidney o hai altre idee pronte a venir fuori?
In questo momento sto lavorando su un altro tipo di storia, si tratta di un romanzo storico. Non nascondo però che Sidney ritornerà, ci sono alcune cose che vorrei ampliare… senza però cadere nella spirale infinita che caratterizza le storie fantasy.

Progetti futuri, oltre alla scrittura?

Trasferirmi in Valle d’Aosta in una casa piena di gatti e un viaggio a Cipro per affrontare nuove esperienze con i sufi.

Un ultima domanda, cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a scrivere? 
Leggete, leggete, leggete! Personalmente, se non leggessi tanto farei fatica a scrivere. Inoltre suggerisco di variare anche il genere.

Grazie mille Nicola per il tuo tempo e i tuoi preziosi consigli!



Spero vi sia piaciuta! Vi consiglio di leggere questo libro davvero coinvolgente e che alla fine ti lascia qualcosa di veramente unico! Vi invito anche a leggere le bellissime parole che Nicola ha scritto sul suo sito riguardo a me e il mio blog QUI, mi sono emozionata! Grazie davvero di cuore.


Buona lettura!

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