lunedì 28 maggio 2012

Protagonista: Lina Maria Ugolini


Buon giorno a tutti! Terza intervista di questa rubrica, che dedica i post alle scrittrici e agli scrittori che mi hanno entusiasmato e che hanno accettato di rispondere a qualche domanda per la nostra curiosità di lettori, sempre alla ricerca di spunti e informazioni!

L'intervista di oggi vede protagonista Lina Maria Ugolini poetessa, scrittrice e musicologa. QUI trovate la mia recensione al suo stupendo romanzo.



Benvenuta Lina Maria a Vivere in un Libro! Cominciamo subito, magari presentandoti ai lettori..
Credo che un autire debba parlare molto poco di sé. La scrittura in quanto vocazione e mestiere si pratica con dedizione, umiltà e oggettività.

Come mai hai iniziato a scrivere?
Perché credo che la mia identità sia questa. Da bambina scrivevo poesie e non ho mai smesso. Ho sempre amato la letteratura e la lettura. Questa passione mi ha spinto a laurearmi in lettere moderne per capire i libri. Poi ho imparato a viverli.

Qual'è il tuo libro preferito?
I libri importanti in una libreria sono pochi, proprio perché preziosi. Tra questi c’è sicuramente L’amore ai tempi del colera di Gabriel Garcìa Marquez.

Com’è nata l’idea di questo romanzo delicato ma allo stesso tempo un po’ malinconico?
Volevo trovare un modo autentico per parlare di Musica, Poesia e Bellezza. Una sfida difficile ma necessaria. La nostra società ha smarrito il valore di questi insegnamenti. Io però continuo a credere nella sensibilità dei giovani. Se parli loro con il cuore puoi riuscire a seminare qualcosa. A riguardo sono molto felice Saya di questa intervista. I tuoi gusti letterari sono diversi eppure sei riuscita ad apprezzare la scrittura di un libro particolare. Un piccolo seme dunque ha fatto fiorire un altro fiore… (di cappero…)

Questa storia è dolcissima e contiene molte sensazioni, dal sole siciliano, al venticello sulla pelle, ai profumi dei fiori. Come mai hai scelto questo tipo di ambientazione?
Mi serviva un luogo conosciuto e in parte incontaminato. Le piccole isole conservano ancora la magia di una solitudine azzurra e di un tempo diverso da quello cittadino: il tempo della Natura e del Mare. Desideravo soprattutto un luogo che potesse contrastare con la realtà descritta nella seconda parte del romanzo: la televisione dove tutto è artificiale.

Come hai deciso un titolo così strano, che solo dopo aver letto il libro si capisce a fondo?
Il titolo di un libro deve essere accattivante e racchiudere l’essenza del romanzo. L’dea è partita dall’immagine del fiore di cappero. Ti è mai capitato d’averlo tra le mani? I suoi lunghi pistilli sembrano corde… che il vento può far vibrare. C’è poi un'altra caratteristica che rende questi fiori incantevoli: la brevità della loro bellezza. Il cappero fiorisce una sola volta l’anno e per pochi giorni estivi. Mi sembrava un’ ottima metafora per parlare della tempo breve e intenso della giovinezza dove tutto è ancora grazia da ricevere.

L’idea di inserire una storiella divertente come la perdita del mandolino del bis-nonno Epifanio, da cosa è nata?
Ti svelo un segreto. Epifanio Altavilla è l’unico personaggio del libro realmente esistito. Era il mio bisnonno. Fin da piccola ho sentito raccontare la storia del suo talento. Non ho mai visto quello strumento così la fantasia mi ha suggerito d’immaginare un destino diverso, adatto a riposare tra le pagine di un libro…

C’è qualcosa che non ti convince tuttora del tuo romanzo?

No. Credo profondamente nella voce di Benedetta.

Come è suonare uno strumento rispetto a scrivere un libro?
Sono due esercizi molto diversi ma uniti da una comune dedizione. Per suonare bene occorre tanto studio e cuore. Per scrivere bisogna prima di tutto leggere tantissimo, capire cosa avviene nell’animo di ogni essere umano e diventare strumento della scrittura. Insomma è la scrittura che suona il tuo animo mentre un musicista attraverso la propria sensibilità dà voce a uno strumento. Bel gioco di prospettive!

Hai intenzione di scrivere altri romanzi che prevedano in coinvolgimento della musica?
La musica è parte della mia vita. Sono figlia di musicisti e lavoro con ragazzi che studiano musica. Quando scrivo però mi piace affrontare vari temi, intrecci e generi diversi d’espressione. Posso comunque dire che l’armonia, il ritmo, la leggerezza accompagneranno sempre la mia scrittura.




Da tuo sito si legge che sei musicologa, esattamente cosa significa?
La musicologia studia il linguaggio tecnico ed estetico della musica classica. Io insegno Poesia per musica, una disciplina che analizza i rapporti stabiliti dalla parola poetica con le forme musicali: l’aria di un’opera lirica, una canzone, etc.. Tengo anche un corso di Drammaturgia musicale ovvero spiego ai ragazzi del conservatorio come si costruisce un libretto d’opera, quali requisiti deve possedere per raccontare un dramma, avvincere l’attenzione e l’ascolto del pubblico.

Un ultima domanda, cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a scrivere?  
In Italia sono più gli scrittori che i lettori. Voglio ancora ricordare che non si scrive per vanità ma per vocazione e necessità. Scrivere libri non significa fare spettacolo di sé anche se oggi tale pratica è un’ abitudine. Per quanto mi riguarda posso solo consigliare di leggere, leggere soprattutto i Classici della letteratura. Dalle grandi opere, come asseriva Italo Calvino, c’è sempre da imparare. Poi occorre conoscere se stessi e vivere con onestà, disponibilità e curiosità.

Ciao Saya…
Buona vita in un libro!
Lina Maria Ugolini

Grazie mille Lina Maria per il tuo tempo, i tuoi preziosi consigli e per averci fatto scoprire un luogo incantevole dove la musica è la protagonista! Un abbraccio e Buona Fortuna per tutto! ^__^

Anche questa intervista è terminata. Spero di avervi incuriosito e ribadisco il consiglio di leggere questa storia. Vi innamorerete di Benedetta e della sua grande passione....

Buona lettura!

1 commento :

  1. Che meravigliosa intervista!!!
    Ho letto piacevolmente questo libro respirando la brezza marina e lasciandomi trasportare dalla musica.
    Merita davvero!:)

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